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Le peggiori compagnie Kpop: il caso Maroo Ent.

Le peggiori compagnie Kpop: il caso Maroo Ent.

| On 18, Apr 2022

Quali sono le peggiori compagnie di intrattenimento del K-pop? Che cosa si intende per ‘peggiori’? E c’è davvero qualcuno che si salva?

E’ difficile parlare in modo oggetto di migliore e peggiore, ma questa serie di articoli sulle varie compagnie d’intrattenimento coreane vogliono mostrare il lato più brutto dietro i magnifici e brillanti set del Kpop o stage degli idol.

Parleremo di diverse compagnie d’intrattenimento coreane analizzando i loro lati peggiori, alcuni volte in termini di trattamento dei trainee e degli idol, altre volte in presenza di cause legali e controversie, ma anche una pessima gestione degli artisti e del loro lavoro o la mancanza di uguaglianza all’interno di un gruppo.

In questo articolo analizzeremo le criticità della Maroo Entertainment.

I gruppi di questa agenzia in media durano 1 anno e mezzo: alla fine un gruppo, quando si percepisce che non ha successo, si abbandona (senza annunci) e si fa subito debuttare subito qualcuno altro, ancora e ancora. I social network vengono abbandonati (tutti i gruppi che citeremo, più o meno, hanno ancora account social aperti ma totalmente vuoti) e nessuna notizia viene data ai fan. Per essere un’azienda che lavora da dieci anni nel settore, le ingenuità che si concede sono fin troppe per essere davvero considerate tali.

La Maroo Entertainment è stata fondata nel 2010 e ha gestito, e visto fallire, diversi gruppi nel corso della sua storia decennale come i Supernova, il loro primo gruppo femminile 1PS, le myB, le BONUSBaby, le KHAN, Teen Teen e Ghost9.

La Maroo Entertinment ci ha provato molte volte a diventare una compagnia di gran livello e la cosa interessante di questa agenzia è la capacità di attirare membri, idol e attori di altre agenzie e di altri gruppi famosi: nel 2012 firma con loro Kim Yeonji, ex membro delle SeeYa (gruppo che nel 2007 divenne di gran successo con anche la vittoria ai MAMAM come miglior gruppo femminile dell’anno); nel 2014 viene attirato Song Ho-beom dei OneTwo; poi nel 2015 Han Young (ex-LPG, gruppo femminile semi-trot), l’attore Ha Seokjin, l’attore e personaggio televisivo Kim Jong Kook (ex-TURBO) diventato popolare con i varietà X-man, Family Outing e Running Man; nel 2016 Euna Kim e Minju ex-The Ark; nel 2017 Park Ji-hoon, vincitore di Produce 101 e parte dei Wanna One, e l’attrice Bae Geu-rin. Sono riusciti a far firmare con loro artisti nel momento del loro successo per poi perderli quasi sempre poco dopo.

La compagnia, che doveva essere il luogo di affermazione della popolarità per questi artisti già noti, luogo che ispirava loro sicurezza e fiducia tanto da convincerli a lasciare la strada vecchia e firmare un contratto con loro, alla fine si dimostrava un fallimento. Dato che, ripetiamo, la gran parte degli artisti attirati hanno firmato quando già erano famosi e più o meno popolari, è evidente che gran parte del fallimento ricade sull’agenzia. Agenzia che anche con i nuovi gruppi si è concessa molte ingenuità.

I problemi sono visibili, ad esempio, nel primo gruppo dell’agenzia, le 1PS, formate inizialmente da Yena (dal 2018 parte delle ShaFLA), Yoonseo, Ji Eun (a inizio 2015 lascia il grupp per motivi sconosciuti) e Saeha (faceva parte nel 2012 delle E2RE). Proprio nel 2015, viene aggiunta Dasol anche se non viene mai ufficialmente presentata perché poco dopo il gruppo si scioglie nel silenzio, lei ora fa parte delle BVNDIT. A parte la canzone di debutto ‘Because I’m Your Girl’ di febbraio 2014, il gruppo non ha mai davvero promosso o fatto alcun comeback in oltre un anno, tempi assurdi per il Kpop.

Tra i gruppi dell’agenzia, però, quello su cui si vedono più i segni di una gestione discutibile e poco attenta sono le MyB, che hanno debuttato a metà 2015, dopo la fine delle 1PS, per poi sciogliersi a dicembre 2016. Il gruppo era formato da 5 ragazze con una storia interessante: abbiamo Jookyung, trainee della YG per 12 anni e della JYP per 1 anno che aveva vinto moltissime competizione sulla danza; Ujung che parlava perfettamente giapponese 8e che ora fa parte delle API); Moonhee, trainee della JYP per 1 anno. Il gruppo ha debuttato con la bellissima ‘My Oh My’, che ha venduto solo 500 copie, ed è tornato a fine 2015, aggiungendo un membro, con l’altrettanto figa ‘Ddoddo’ che ha venduto 700 copie. Il gruppo non attirò l’attenzione e l’agenzia dopo 4 mesi dal debutto, smise di provarci, facendole finire nel silenzio, di nuovo. Le MyB, nel loro breve periodo, furono accusate per il loro concept di aver copiato le Red Velvet, accusa che sicuramente ha contribuito al loro scarso successo. Le cause del plagio erano tra le più ridicole, tutte bionde e outfit simili con gonne a balze, felpa corta e colori pastello, ma molti le attaccarono per aver copiato visivamente ‘Ice Cream Cake’ delle Red Velvet, uscita quattro mesi prima del loro debutto. L’aver taciuto e lasciato che questo primo attacco raggiungessero grandi dimensioni, ha fatto sì che anche il secondo comeback del gruppo fu accompagnato dalle solite accuse di plagio alle Red Velvet, anche se qui erano ancora meno visibili le similitudini e del tutto ridicole.

Le myB accusate di essere tropo simili alle Red Velvet

A gennaio 2017, un mese dopo la conferma della fine delle MyB, l’agenzia fa debuttare un altro gruppo femminile, le BONUSBaby (età media del gruppo 16.6 anni) che conteneva due ex-membri delle MyB, Moonhee e Hayoon, mantenendo sempre il concept innocente delle myB, ma meno colorato. Dopo due mesi il primo comeback e poi di nuovo il silenzio: provano inutilmente ad attirare l’attenzione nel programma MIXNINE, Kongyoo lascia il gruppo e successivamente sarà la loro fine senza alcuna conferma. Anche il concpet delle BONUSbaby non fu esente da critiche ma qui per altri motivi: dal nome, alla coreografia, ai testi dei loro singoli (ci incontreremo di nuovo quando sarò un’adulta, ad esempio), i vestiti spesso ispirati a bavette e bimbi, i tratti innocenti e gioviali erano così estremizzati da risultare a tratti inconfortevoli.

Kongyoo, che ha lasciato il gruppo poco prima del suo scioglimento, in un’intervista di fine 2019 ha parlato del suo passato. Anche se la Maroo Ent. ha annunciato che lei avrebbe lasciato il gruppo per concentrarsi sullo studio, Kongyoo rivela che è stata una menzogna e che lei ha lasciato le BONUSbaby perché distrutta fisicamente e psicologicamente dalle pressioni subite dal managment, staff e vita da idol, definendo quel periodo della sua vita doloroso, terribile e buio. La ragazza attacca con durezza l’agenzia affermando che loro l’ha spinta a cambiare la sua voce per adattarsi all’immagine innocente del gruppo e questo l’ha portata a danneggiare e rovinare le sue corde vocali; venivano pesate quando entravano e quando uscivano ogni giorno e, se il peso non era sotto i 46 chili, spesso dovevano fare le scale anche dieci volte di seguito o veniva vietato loro di incontrare i genitori o uscire dal dormitorio, limitando la visita a meno di un’ora sotto all’ufficio dell’agenzia quando erano in ‘punizione’.

Kongyoo, ex-BONUSbaby, spiega perché ha abbandonato a vita da idol

E, a confermare questo terribile schema della società, a maggio 2018 debutta il duo KHAN, formato dagli ex-membri delle The Ark, Minju e Euna Kim, ma dopo il primo singolo anche questo gruppo si dissolve nel nulla. Euna Kim dirà solo nel 2020 che il gruppo si è di fatto sciolto nel 2019 e, tra i motivi, c’è stato un trattamento non adeguato (letteralmente ‘perché la compagnia ci ha fatto di nuovo un torto e ci sono state tante problematica che ci hanno reso impossibile continuare’) e problemi all’interno dell’azienda.

Euna Kim, ex-The Ark, conferma che anche le Khan si sono sciolte

Nel 2019 debutta il primo gruppo maschile della società, i TEEN TEEN: alcuni dei membri del gruppo hanno partecipato a Produce X 101 e il primo loro album ha venduto 16.000 copie e biglietti dello showcase sold out in pochi minuti, risultato davvero buono. Dopo questo buon debutto però il gruppo si è volatizzato con 0 comeback e 0 post sui social network fino ad agosto 2020, quando la Maroo ha annuncio che il trio si sarebbe riorganizzato in un nuovo gruppo.

Quindi dopo un altro anno, a settembre 2020 debuttano i GHOST9, ancora ufficialmente in vita e composti da 7 membri. Vendite in media sulle 10.000 copie e ben quattro mini-album in un anno di vita, con quattro diverse promozioni.

Nel 2019, invece, la Maroo ha convinto a far firmare con loro il solista Park Jihoon, vincitore di Produce 101 e parte dei WANNA ONE. Park Jihoon debutta quindi da solista sia come cantante che come attore. Ha pubblicato in questi due anni 5 album, con una media di 85.000 copie vendute (l’ultimo album dello scorso agosto, ‘My Collection’, ora è intorno alle 60.000 copie), anche grazie a un grande fandom conquistato durante Produce 101 e gli anni nei Wanna One. Nonostante Park Jihoon sia già molto famoso e stia sbocciando anche come attore, le promozioni che la Maroo Ent programma per lui sono sempre limitate e insufficienti. I video dell’idol non hanno pubblicità (quindi l’artista ci perde di visibilità su Youtube – l’agenzia usa le pubblicità per i GHOST9) e non hanno sottotitoli (anche se moltissimi suoi fan sono stranieri) e le promozioni sono spesso molto brevi e programmate male.

Cosa ne pensate di questa storia? Dove ha sbagliato questa agenzia?

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