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Le peggiori compagnie Kpop: il caso Spotlight Entertainment

Le peggiori compagnie Kpop: il caso Spotlight Entertainment

| On 21, Giu 2023

Quali sono le peggiori compagnie di intrattenimento del K-pop? Che cosa si intende per ‘peggiori’? E c’è davvero qualcuno che si salva?

E’ difficile parlare in modo oggetto di migliore e peggiore, ma questa serie di articoli sulle varie compagnie d’intrattenimento coreane vogliono mostrare il lato più brutto dietro i magnifici e brillanti set del Kpop o stage degli idol.

Abbiamo parlaoto di diverse compagnie d’intrattenimento coreane analizzando i loro lati peggiori, ma la storia di oggi è terribile e molto diversa dal solito perché mostra adulti facoltosi, potenti e parte del settore che cercano di distruggere i sogni, il futuro e la vita di una ragazza di soli 17 anni, “colpevole” di non voler più cantare per la loro compagnia.

In questo articolo analizzeremo le criticità della Spotlight Entertainment.

Trovare informazioni su questa agenzia coreana è davvero difficile dato che la sua storia si unisce e interseca con quella della sua unica artista, Ohyama Ruan, una cantante giapponese.

Ruann è una bimba prodigio: canta da quando ha 9 anni; ha studiato danza da quando ha 12 anni e anche alla prestigiosa scuola coreana 1Million dance studio; parla benissimo giapponese, coreano e inglese, studiando anche il cinese; sa suonare il pianoforte, la chitarra, il violino, l’ukulele, l’armonica e la batteria. Ruan a 10 anni ha cantanto Lady Gaga in un programma giapponese in TV e subito dopo ha registrato la colonna sonora ‘Tetote’ per ‘One Piece’. Ha continuato a pubblicato video su youtube, a cantare in mezzo alle strade, arrivando anche a New York e avendo diversi video virali tra le sue esibizioni.

Una di queste esibizioni è stata vista da Taka, il cantante della band One Ok Rock, che le chiede di aprire i loro tour: è l’inizio. Comincia a pubblicare singoli in giapponese, colonne sonore di anime e film, fino a quando, dopo 2 anni, a marzo 2019 si prende una pausa per problemi di salute, non rinnova il contratto con Toy’s Factory e poco dopo entra nella Spotlight Entertainment (che si sarebbe occupata della Corea del Sud) e Bside (per il Giappone), per debuttare di nuovo in due nazioni: Giappone e Corea del Sud.

Il 31 luglio 2019 ha debuttato ufficialmente come artista solista in Giappone e Corea con il singolo “Beep Beep” con il nome RUANN. Il debutto ha tanti nomi importanti, è prodotta dai miti Black Eyed Pilseung, coreografata da Lia Kim di 1 milion studio, eppure non fa successo e non conquista il pubblico. Le due agenzia nemmeno riescono a prumoverla abbastanza in show musicali o varietà. A fine 2019 la compagnia giapponese, la BSIDE fa una dichiarazione shock: sono stati esclusi dal comeback dopo aver ricevuto una comunicazione unilaterale dall’artista a ottobre. Ciò ha provocato danni e, in risposta, hanno sospeso tutti gli account social di Ruann. Fun fact: sul sito della BSIDE, Ruann è ancora menzionata tra i loro artisti.

Si scoprirà in seguito, nel 2020 con un post su Twitter della stessa Ruann, che c’è un problema con la proprietà del copyright del suo nome d’arte, RUANN (che è anche il suo vero nome) sia in Giappone che in Corea del Sud. A causa di questo problema, l’album che doveva rilasciare, è stato bloccato. “Non potrò più usare il nome RAUNN, il mio Youtube, Twitter, Instragram e tutto il resto mi sono stati portati via […] E’ come se il nome che è stato scelto dai miei cari genitori mi sia stato rubato, mi sento come se qualcosa mi fosse stato rapito” dice disperata nella comunicazione. Le agenzie, in Corea del Sud e in Giappone, hanno richiesto il copyright sul nome a inizio 2020, quando hanno capito che Ruann voleva essere più indipendente ed era pronta a non rinnovare con loro. Per farle palesemente un dispetto hanno avviato la richiesta di copyright a inizio 2020, bloccandole qualsiasi attività.

A ottobre 2020 la richiesta di copyright in Corea del Sud è stata accettata ed è diventata effettiva. I suoi account sui social media (intagram, twittier, soundclound, youtube, fanclub) e il suo sito web ufficiale sono stati cancellati definitivamente il ​​31 ottobre 2020. Sono il VLIVE, il sito giapponese e il secondo canale Youtube RUANN sono rimasti online.

A marzo 2021, la richiesta di copyright giapponese, invece, viene rifiutata. La compagnia ha inviato nuovamente la richiesta così come anche l’artista e adesso è in fase di valutazione.

Finalmente il 04/04/2022 la giovane RUANN ha visto la richiesta di registrare il proprio nome di battesimo con copyright accettata dall’ufficio giapponese. Ruann è finalmente di nuovo libera di usare il suo nome di battesimo in Giappone.

Dopo anni di assenza dall’industria dell’intrattenimento, Ruann è finalmente riapparsa nel gennaio 2022 come una trainee. Infatti Ruan ha partecipato a iCON Z ed è finito nella formazione finale del gruppo. Questo è uno spettacolo di sopravvivenza delle LDH JAPAN con il gruppo finale co-prodotto da HYBE LABELS JAPAN (la filiale giapponese della compagnia dei BTS). Su 48.000 persone, solo 30 ragazze sono passate per la seconda fase e tra queste c’era RUANN che ha anche vinto un posto nel gruppo di finaliste.

Questa storia è a tratti disgustosa: RUANN aveva soli 17 anni nel 2020 quando ha visto due agenzie potenti, composte da adulti pensati e facoltosi, cercare di rubarle il suo proprio nome, il nome che i suoi genitori hanno scelto per lei, in modo da rubarle tutto il suo passato (facendo chiudere i suoi account e canali Youtube) e il suo sogno di cantare. Una giovane ragazza che è stata bloccata per due anni, nel mezzo di questa terribile disputa, dalle agenzie che avrebbero dovuto promuoverla, supportarla e aiutarla.

Cosa ne pensate di questa storia?

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