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Come si è evoluto il C-pop tra il 2020 e il 2021 e perché è sempre più interessante?

Come si è evoluto il C-pop tra il 2020 e il 2021 e perché è sempre più interessante?

| On 14, Ago 2022

Ne avevamo già parlato nel 2019 ma possiamo confermare il trend per gli anni 2020 e 2021: il C-pop sta mutando e, nell’ultimo anno, sembra anche intenzionato ad aprirsi all’estero rendendo il tutto sempre più interessante.

Nato come genere indipendente e avvicinatosi negli anni al K-pop e al J-pop, ora, anche se ancora ispirato, viaggia su propri binari e inizia a definire i propri codici, riuscendo ad attirare propri fan.

Cosa è successo al C-pop nel 2020 e nel 2021? Quali sono i trend dominanti? Quali le caratteristiche evidente? Cosa possiamo aspettarci da questo settore capace di muovere miliardi di dollari nel solo territorio cinese?

Lo strano caso del C-pop: cosa ha proposto nell’ultimo anno la musica cinese?

Vediamolo insieme, per punti.

L’ossessione sempre crescente dei survival simil-Produce 101

L’ossessione della Cina per i reality show è davvero enorme e le varie versioni di Produce 101 sono semplicemente evergreen da anni che attirano moltissimi fan. La serie Produce Camp, iniziata come una versione cinese di Produce 101 della Corea del Sud, è diventata uno dei talent show nazionali più popolari in Cina.

Così, per dare un’occhiata e capire la portata del fenomeno:
> Produce Camp 2018, 2019, 2020, 2021
> Idol Producer 2018 / Youth with You 2019, 2020, 2021
> Street Dance of China 2018, 2019, 2020, 2021
> All For One 2019 / We Are Young 2020
> Sisters Who Make Wave 2020, 2021 (Idol femminili dal 30 anni in su)
> Bravo Youngsters 2020, 2021
> Super Band 2020, 2021
(n.b. lo scandalo del ‘latte versato’ -Articolo QUI– ha cancellato due reality simil-Produce 101 nel 2021)

Chuang or Produce Camp nel 2021 ha creato i famosi INTO1 e ha raggiunto numeri da record anche quest’anno: l’hashtag #Producecamp2021 ha oltre 2,9 miliardi di visualizzazioni e 5,71 milioni di commenti, oltre i 4,77 miliardi di spettatori sintonizzati. Risultati incredibile per essere il quarto anno di Produce 101 e l’ennesima versione in giro in Cina. Successo riscontrato anche da Youth with You 2021 con fan di trainee disposti a comprare 18 milioni di yuan di bottiglie di latte per voti extra.

I survival reality, quindi, funzionano bene in Cina e funzionano da 4 anni ma il 2020 e, soprattutto, il 2021 ha portato delle novità molto interessanti: gli spettacoli di sopravvivenza degli idol cinesi hanno guadagnando sempre più popolarità al di fuori della Cina, diventando popolari tra il pubblico globale che preferiscono l’ambiente rilassato delle versioni cinesi. Rispetto a quelli coreani, che cercano più il dramma e lo scontro, le versioni cinesi si concentrano molto sulle riflessioni tra trainee e mentori e sugli allenamenti, cosa che sta piacendo molto al pubblico.

– Apertura agli idol di origine straniera

Per anni gli idol cinesi hanno debuttato altrove, soprattutto nel K-pop, per poi tornare a esibirsi in patria, eppure il 2020 e 2021 ha portato grandissime novità.

Gli INTO1 da Produce Campo 2021 sono composti da artisti cinesi e da ben sei stranieri: giapponesi, tailandesi, thailandesi-tedeschi, cinesi-americani e giapponesi-americani.
Infatti Produce Campo 2021 ha attirato molto pubblico globale dato che c’erano molti concorrenti stranieri provenienti da Stati Uniti, Russia, Giappone e Thailandia. Trainee stranieri si sono visti anche a Youth with You 2021 in misura più contenuta, ma comunque interessante.

Se Produce Camp 2021 è una manifestazione tangibile del desiderio della Cina di diventare una potenza globale, rappresenta anche il dilemma che ha ostacolato il sogno cinese: i sentimenti nazionalisti interni. Il pubblico cinese, infatti, ha boicottato alcuni partecipanti stranieri per tutta la stagione, facendo eco a un fenomeno della diplomazia culturale cinese in cui il trattamento preferenziale degli estranei porta al risentimento interno (alcuni trainee stranieri sono stati anche cacciati via nel mezzo del programma dopo che le rispettive agenzie definivano Taiwan indipendente).

E infatti vediamo, a inizio luglio, gli INTO1, 11 membri di cui 6 non cinesi, eseguire una canzone patriottica cinese, “ShanHeTu” (letteralmente, “un’immagine di montagne e fiumi.”), traccia sfruttata dal governo cinese per promuovere la retorica patriottica.

E’ evidente che, da territorio di emigranti di talento, la Cina è diventato un centro di immigrati che cercano il successo.

– Survival Reality di successo ma gruppi vincitori che arrancano

Nonostante la loro popolarità dei simil-Produce 101, nessuno dei vari spettacoli è riuscito a creare un gruppo di idol di successo, successo duraturo, si intende. Nonostante i continui sforzi delle agenzie di intrattenimento per ricreare il successo del K-Pop o del J-pop, i gruppi non riescono a restare nel cuore del pubblico.

Da un lato, gli infiniti show di sopravvivenza stanno prosciugando i giovani talenti cinesi, dall’altro, i gruppi che hanno debuttato esplodono inizialmente e poi si distruggono, durando in media due anni e generando solo un paio di artisti di successo (che puntualmente poi si buttano nella recitazione) e altri che comunque conquistando un fandom più contenuto ma stabile.

> Nine Percent, vincitori di Idol Producer 1.
Nati nel 2018 e sciolti ufficialmente nel 2020, sono divenuti noti come “il gruppo che si incontra di rado”: nel loro secondo e ultimo album, ogni membro aveva una canzone da solista perché i membri non riuscivano a trovare il tempo per registrare e imparare le canzoni insieme.
Il gruppo è stato trascinato in diverse polemiche per la mancanza di promozioni come gruppo, la massiccia presenza di sostenitori degli idol solisti e non dell’intero gruppo.

> Rocket Girls, vincitrici di Produce Camp 1.
Nate nel 2018 e sciolte ufficialmente nel 2020, non hanno avuto vita semplice fin dall’inizio. Due delle agenzie che le gestivano sono entrate in conflitto diretto con il produttore cosa che ha portato tre membri del gruppo, tra cui Meng Meiqi e Wu Xuanyi, a lasciarlo poco dopo il suo debutto. Altri membri sono stati così impegnati individualmente che non hanno potuto partecipare alle attività del gruppo.
In due anni di attività sono stati pubblicati 2 EP a un album completo, con 5 singoli nel 2018, 1 nel 2019 e 1 nel 2020. Nonostante i 2 milioni guadagnati al debutto col primo EP, è evidente che l’agenzia si sia concentrato sul singolo.

> UNINE, vincitori di Youth With You 1.
Nascono ad aprile 2019 e a ottobre 2020 già si sciolgono, dopo 3 EP e uno studio album che hanno venduto rispettivamente per 770.000 yuan, 1.2 milioni di yuan, 80.000 yuan e 140.000 yuan. Tutti hanno iniziato a recitare mentre erano nel gruppo e tutti sono lanciatissimi nelle attività individuali.

> R1se, vincitori di Produce Camp 2.
Nati nel 2019 e sciolti ufficialmente nel 2021. Dopo un debutto con numeri da capogiro, 3 milioni di album venduti con il primo album, come al solito le attività del gruppo lasciano il posto a quelle da soliste. Un comeback nel 2020 e uno solo nel 2021.
A rendere il tutto più complicato il fatto che 4 su 11 membri facesse già parte di un altro gruppo. I R1se sono stati sicuramente danneggiati dal covid19.
Però i numeri raggiunti sono da capogiro: il gruppo ha venduto oltre 3.067.787 copie; il singolo o EP digitale più venduto in Cina è Spotlight di Xiao Zhan con oltre 50.969.781 copie in tutto il mondo (3 RMB per copia equivale a circa 160.442.136 RMB).

> THE9, vincitrici di Youth With You 2.
Nate a inizio 2020 e sciolte ufficialmente nel 2021. Il gruppo ha attirato molta attenzione per l’aspetto maturo e cool e i alcuni membri dall’aspetto androgino, ma ha seguito lo stesso identico iter di tutti gli altri gruppi. Nel 2020 il primo EP vende per un milione di yuan, il comeback dopo 5 mesi con un full album vende le vendite ridotte di 1/3. I due ritorno nel 2021 fanno guadagnare 200.000 yuan e poi soli 80.000. Questi ultimi risultati bassissimi sono dipesi anche da un boicottaggio dei fan dei membri.
Liu Yuxin da sola vende cifre da capogiro ed è attualmente tra i primi 7 nelle classifiche combinate degli album/EP maschili e femminili più venduti. Ha battuto alcuni dei record di nomi come Wang Yibo, Zhang Yixing, Wu Yifan e Lu Han ed è l’unica donna in classifica.

> BonBon Girls 303, vincitrici di Produce Camp 3.
Nate a metà 2020 e ancora in vita, hanno pubblicato ad oggi due EP (il primo disco di platino con vendite oltre gli 800.000 yuan) e un brano interamente in inglese, e partecipato a 3 varietà nel 2020 e 4 nel 2021. Anche qui: tre hanno debuttato da solista nel 2020 e ognuna delle sette sta portando avanti anche la propria carriera.
E’ stata una serie che no ha attirato molta attenzione online e il gruppo non sta riuscendo ad andare oltre ai fan del programma.

> IXFORM, vincitori di Youth With You 3.
Hanno debuttato a metà 2021 e sono destinati a durare 1 anno e mezzo. Nonostante abbiamo vinto il programma da quasi un anno, non hanno ancora pubblicato nemmeno un album, mentre risultano molto attivi in reality show e attività singole. Tre membri già parte di altri gruppi, un trainee attivo nella sua agenzia pronto al debutto con altro gruppo e due solisti non rendono la gestione dei 9 membri semplice.

> INTO1, vincitrici di Produce Camp 4.
Nati nel 2021 con 11 membri, dureranno due anni e già hanno pubblicato 2 EP nel primo anno di attività. E’ il gruppo che ha 6 membri stranieri; ben 8 sono già parte di altri gruppi; altri 8 membri sono impegnati da solisti in drama/varietà.

– Brand di lusso che continuano a voler entrare in Cina

Il C-pop è stato senza dubbio una forza trainante dietro la crescita esplosiva del lusso nei giovani cinese negli ultimi due anni e i marchi hanno cercato di entrare nel mercato utilizzando ambasciatori/idol con enormi influenze sui millennial e sulla generazione Z.

La quota della Cina nel mercato globale dei beni di lusso era di circa il 32% nel 2020, ma in cinque anni è destinata a superare gli Stati Uniti e diventare il più grande mercato del mondo. Il valore totale del mercato cinese dei beni di lusso personali è stato valutato a 44 miliardi di euro nel 2019. La domanda di marchi nazionali è in crescita tra i consumatori cinesi: un sondaggio del 2021 il 96% delle persone è interessato all’acquisto di prodotti “China-chic”, uno stile che trae ispirazione dalla cultura e dalla storia del paese e infatti case di moda internazionali come Gucci e Balenciaga hanno creato prodotti appositi per il mercato cinese, spesso caratterizzati da simboli, frasi e immagini cinesi classici.

A partire dal 2016, sempre più brand di lusso scelgono il proprio ambasciatore per aumentare le vendite e arrivare al pubblico cinese.
> Kris con Burberry dal 2016: al primo anno le vendite in Cina sono aumentate del 16%;
> Cai Xukun con Prada dal 2019: in un giorno dall’annuncio, 730 milioni di visualizzazioni su Weibo.
> I TF Boys attirano sempre: Bottega Veneta e Chopard hanno entrambi guadagnato la quota più alta del coinvolgimento di Weibo (nelle proprie categorie, moda e orologi) dopo aver nominato ambasciatori del marchio i membri dei TFBoys.
> Xiao Zhan con Estée Lauder: il brand ha esaurito prodotti a tema Xiao Zhan per un valore di 1,22 milioni di dollari sui suoi negozi online in una sola ora.
> Il marchio Guerlain ha collaborato con l’attore Yang Yang e ha intitolato a lui una tonalità di rossetto: questo rossetto è andato esaurito in un giorno.

Sebbene la selezione di celebrità cinesi per i brand di lusso sia ancora la prassi nel 2020 e 2021, questo potrebbe cambiare nel futuro dato che, purtroppo, quando una delle celebrità attraversa uno scandalo, di qualsiasi natura, i primi a subire boicottaggi sono i marchi con cui ha firmato collaborazioni, che vedono haters attaccare tutti i social network e gli acquisti crollare da un giorno all’altro.

– Novità ai vecchi standard di bellezza

‘Youth With You 3’ è stato interessante per aver mostrato un concept e aspetto diverso rispetto ai forti standard cinesi: i Produce Panda sono una boyband composto da uomini dall’aspetto più pieno, più anziano e maturo. Sfoggiando barba e tute da ginnastica, questi cinque ragazzi hanno attirato molta attenzione e sono stati definiti una boccata d’aria in uno standard ‘pezzi di carne da macello’ di ‘flower boy’ utilizzati per attirare le ragazze (tanto che ormai da 5 anni vengono usati quasi esclusivamente uomini dai brand di cosmetici e trucchi dedicati a donne).

Anche ‘Youth With You 2’ ha proposto una nuova immagine femminile che è piaciuta moltissimo: pantaloncini corti, spavalderia e capelli perfettamente pettinati, le Fanxy Red (che hanno partecipato come concorrenti) aprono a una femminilità diversa e un gruppo nuovo e unico. Molti marchi mirano a prendere di mira le giovani donne cinesi emancipate non solo per il loro potere di consumo ma per la loro influenza sul mercato. Infatti Dior, G-SHOCK e Sofy hanno già scelto la toyboy Liu Yuxin delle Fanxy Red per sostenere le loro campagne che promuovono l’individualità e il potere delle ragazze.

Altri esempi interessanti sono Shangguan Xiai e Yu Shuxin, che hanno proposto l’immagine di una donna seria, forte, tosta e matura, attirando molta attenzione soprattutto all’estero.

La differenza non si percepisce solo nel C-pop: anche marchi come Neiwai (marchio di intimo cinese) sta promuovendo con orgoglio corpi “normali” con la campagna NO BODY IS NOBODY nel 2020 sul tema della diversità corporea. La campagna ha attirato attenzione anche sul Weibo. Campagne simili sono state fatte nel 2020 da Daxue Consulting e Double V. Training & Counsultancy.

Ovviamente i ‘pezzi di carne da macello/piccola carne fresca’ dei ‘flower boy’ regnano ancora sovrani anche nel 2020 e nel 2021, anche perché la maggior parte dei fan degli idoli di Little Fresh Meat sono Gen Z e giovani Millennial, ossia i consumatori target dei marchi di lusso in Cina.

Ma perché i cinesi sono così ossessionati da questi bei ragazzi femminili, dall’aspetto artificiale, che indossano scarpe da ginnastica, e cosa li rende così influenti? Il dottor Song Geng, professore associato all’Università di Hong Kong, sostiene che il fascino dei xiaoxianrou (pezzi di carne da macello/piccola carne fresca), così come dei loro primi influencer coreani e giapponesi, può essere fatto risalire al tempo di Confucio, durante il periodo primaverile e autunnale della storia cinese. “L’immagine morbida degli uomini è più facilmente accettata nelle culture cinese e in altre culture dell’Asia orientale a causa delle nostre radici condivise nel confucianesimo, dove l’immagine ideale degli uomini è un intellettuale culturalmente raffinato che appare fragile e femminile. Questo è molto diverso dalla mascolinità idealizzata del maschilismo nella cultura occidentale”, spiega affermando che nella cultura cinese, la saggezza e il talento letterario sono considerati superiori alla forza fisica e all’atletismo.

Mentre ci sono somiglianze tra le immagini dei bei ragazzi asiatici dei giorni nostri e i fragili studiosi del passato, c’è, tuttavia, anche una notevole differenza. “Il termine xiaoxianrou – in particolare il carattere rou (che si traduce in ‘carne’ o ‘carne’) – ha sicuramente una connotazione sessuale che non fa parte del fragile fascino degli studiosi”, osserva Song. Il fenomeno della “piccola carne fresca”, sostiene, ha qualcosa a che fare con la crescente indipendenza finanziaria delle donne cinesi negli ultimi due decenni circa. “Tradizionalmente, le donne erano l’oggetto del desiderio; ma questi bei ragazzi ora sono diventati simboli di un implicito desiderio eterosessuale sul corpo maschile da una prospettiva femminile”.

Quindi vince ancora l’uniformità, standard estetici molto precisi. Però qualcosa sta cambiando ed è molto evidente.

– Il ritorno delle star femminili del passato

Gli idol femminili più anziani stanno facendo scalpore e tra il 2020 e il 2021 stanno tornando con forza.

Caso emblematico è il reality show ‘Sisters Who Make Wave’ (stagione 1 nel 2020, stagione 2 nel 2021) in cui oltre 30 celebrità femminili con minimo 30 anni (massimo 58) che devono competere per debuttare in un gruppo femminile di sette membri. Il primo episodio è stato visto più di 370 milioni di volte nei primi tre giorni dall’uscita ed è diventato immediatamente top trend su Weibo.

La cosa interessante di questo reality è che, di fatto, si parla anche delle concorrenti, spesso sposate, ma anche divorziate e risposate. Quindi il reality parla comunque di problemi veri e vedere donne di 30, ma soprattutto di 40 e 50 anni lavorare con impegno e cercare di ricominciare puntando sulla propria vita, è un insegnamento importantissimo.

Se da un punto di vista visivo non c’è novità, tutte negli standard cinesi con pelle chiara, magrezza e zero rughe, è bello comunque vedere qualcosa di nuovo.

– I fandom sempre molto presenti, ma contrastati dal Partito Comunista

Questo punto non cambia e i fan cinesi restano tra i più presenti e pronti a sostenere i propri idol, anche spendendo cifre assurde. I fandom sono diventati un grande business in Cina. Un rapporto pubblicato da iResearch Consulting Group ha valutato il valore di mercato della fan economy in Cina a quasi 620 miliardi di dollari nel 2019 e ha stimato che la fan economy crescerà di un ulteriore 50% entro il 2023.

Alcuni studi mostrano che dei circa 500 milioni “cacciatori di idoli” (chiunque sia pronto a spendere soldi per un idol) in Cina, il 36% è disposto a spendere tra i 15 e i 75 euro al mese.

L’ultimo obiettivo della spinta al dominio del Partito Comunista è contro la “cultura del fandom” o fanquan wenhua, che si riferisce alle comunità giovanili online che si uniscono attorno alle ossessioni di idol delle celebrità. Secondo la Cyberspace Administration of China, il “culto tossico degli idoli” minaccia di avvelenare le menti delle generazioni future. Dall’inizio della repressione a giugno, l’amministrazione cinese del cyberspazio ha rimosso 150.000 “contenuti online dannosi” e cancellato 4000 account di fan. Ha anche vietato le classifiche delle celebrità e imposto regolamenti più severi alle agenzie di celebrità in merito al rilascio di contenuti, alla promozione dei prodotti e alla gestione dei fan.

Quindi chissà come questo blocco evolverà il rapporto fandom/celebrità negli anni futuri.

– Il C-pop forse non vuole essere il K-pop o il J-pop

Spesso parlando di C-pop lo si associa al K-pop o al J-pop e si parla di ispirazione o anche copia. Eppure, sebbene l’industria dell’intrattenimento cinese abbia tentato di cogliere i lati positivi dai due competitor, forse non lo ha fatto con l’intenzione di superarli o sostituirli e, in pratica, la questione è sempre stata vista dal lato sbagliato.

Il mercato cinese è abnorme e il C-pop vende tantissimo in Cina, con numeri da capogiro. E se, quindi il C-pop non avesse bisogno o non avesse intenzione di diventare internazionale? O meglio, se preferisse tenere tutto dentro ai suoi confini per poter controllare meglio il fenomeno?

La Cina utilizza un metodo tradizionale nella gestione dell’industria dell’intrattenimento, a differenza dell’impostazione aggressiva e forte della Corea del Sud. Il C-pop e gli idol vengono spesso utilizzati per diffondere tradizioni e la cultura cinese, a partire dalla musica, alla danza, ai valori e alla storia. Quindi ha senso voler promuovere tutto dentro la Cina e per i cinesi.

Gli stranieri, infatti, negli ultimi due anni sono stati invitati ad entrare nel sistema Cina e ad adeguarsi a quei ritmi, quei valori e quel modo di comportarsi.

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