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Youtube, Spotify, Melon, Genie: quanto si guadagna col digitale in Corea del Sud?

Youtube, Spotify, Melon, Genie: quanto si guadagna col digitale in Corea del Sud?

| On 09, Mag 2021

Nel K-pop i guadagni più grandi e importanti sono quelli degli album fisici: vendere tanti CD ma non avere i propri singoli in classifica digitale, vuol dire avere un fandom buono ma chiuso/limitato e non essere conosciuto dalla massa. Ecco perché c’è sempre una grandissima attenzione agli album, anche in molte versioni, per spingere i fan all’acquisto e alla collezione. Quindi anche se non sei noto al pubblico e ti limiti al tuo fanbase, riesci a sopravvivere per molti anni.

Il contrario è possibile? Se vendi pochissimi album e sei famosissimo in digitale (senza considerare pubblicità, CF e programmi TV, ovviamente), riesci a diventare uguale ricco?

Negli ultimi anni in Corea del Sud sono aumentate le vendite fisiche, cresciute anche del 116%, ma è diminuita la vendita digitale del 25%. La Corea è l’unico paese in cui il mercato musicale digitale supera il 50%, grazie anche ad abbonamento mensili proposti dalle diverse piattaforme musicali (MelOn, Genie, Bugs, Olleh, Soribada, Naver e Monkey3) che rendono molto conveniente comprare musica online.

Anche se la musica digitale è diffusissima, è anche un grande tasto dolente: acquistare un album/singolo per il consumatore costa pochissimo.

Acquistando singoli su iTunes e altri canali internazionali saprete che, per noi occidentali un brano non costa meno di 0,99 euro, in Corea, invece, MelOn (e altri siti simili) propone un abbonamento a meno di 8 dollari che permette di comprare circa 150 canzoni, in media si spende 0.05 dollari per download, invece solo 0.00042 per lo streaming (JTBC News).

Come vengono divisi questi grandissimi guadagni della musica digitale?
(From: Korea Music Copyrght Association (2014))
-40% alla piattaforma che l’ha venduta
-44% all’agenzia
-5% scrittore/i del testo
-5% compositore/i
-3% cantante/i (ad esempio per le Red Velvet, cinque ragazze, sono 0.6% a testa)
-3% musicisti

La situazione negli ultimi anni, però, sta cambiando: è prassi ormai caricare tutti gli audio di un album su Youtube anche nel Kpop e, da metà 2021, Spotify è disponibile (dopo diversi scontri – Articolo QUI) anche sul territorio coreano. Quanto questo influenza o influenzerà sui guadagni da musica digitale?

Spotify arriva in Corea del Sud: riuscirà nonostante la spietata concorrenza e i già tanti problemi?

Spotify offrirà due piani di abbonamento mensili in Corea del Sud a partire da 10.900 won (US $9,75) ma non offrirà la sua versione gratuita supportata da pubblicità, a differenza di altri mercati. Per le precisione i piani disponibili sono due: Premium Individual (10.900 won o $ 9,75) e Premium Duo (16.350 won). Tuttavia, un account individuale è più costoso della maggior parte delle alternative locali, che di solito sono circa 8.000 won. Spotify non offre né un abbonamento gratuito supportato da pubblicità né opzioni Premium Family. Scelta davvero molto interessante.

Comunque i guadagni di streaming da Youtube, Spotify, Apple Music ecc variano molto da paese a paese, numero di streaming, periodo ecc. Dato che lo streaming di musica sta sempre di più sostituendo il download, è interessante vedere quanto questo faccia guadagnare gli artisti.

I dati che seguono sono, quindi, una media che, però, fa capire moltissimo della situazione ‘digitale’ sia in Corea del Sud che nel resto del mondo.

€ 0.01196 – Amazon Music Unlimited
€ 0.00820 – Youtube Premium
€ 0.00563 – Apple Music
€ 0.00551 – Google Play Music
€ 0.00339 – Amazon Prime
€ 0.00318 – Spotify
€ 0.00164 – Youtube (Official Music Content)
€ 0.00050 – Youtube (ContentID – rivenditazione del copyright)
€ 0.00040 – Tencent QQ (Principale piattaforma cinese)

Anche in questi casi, comunque, circa il 13% resta all’agenzia/artista, tolti i costi della piattaforma ecc.

Dal 2018, in Corea del Sud il 43% degli intervistati ha affermato che YouTube era “l’app principale utilizzata per godersi la musica”. Melon si è classificata al secondo posto con un tasso di utilizzo del 28,1%. Genie Music e Naver Music hanno completato i primi quattro con il 6,7% e il 6,5%, rispettivamente. E nonostante il lancio nel paese due anni fa, Apple Music si è classificata con Samsung Music per il quinto posto con una quota minuscola del 4,6%.

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