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‘The School Nurse Files’, un po’ Buffy e un po’ Ghostbusters, è una delirante e inquietante commedia dark

Il drama di Netflix del 2020, ‘The School Nurse Files’, può essere descritto come un viaggio folle con avvenimenti assurdi che tengono costantemente con il fiato sospeso e faccia confusa e sconvolta.

È fantasy? È mistery? È l’evoluzione sciocca e comica di Ghostbusters? È la versione coreana, strana e senza vampiri di Buffy (la scuola è, anche qui, il centro pulsante di tutti i mali)? È un mistery fantasy con un pizzico di horror, commedia e romanticismo? Difficile capirlo ma di sicuro è qualcosa di molto divertente e assurdo e coinvolgente e confuso ed esaltante.

Fin dall’inizio il drama non si prende sul serio, nonostante le ambientazioni dark e i colori freddi e scuri, i toni sono sempre ironici, aggressivi e divertenti e sono il metro di lettura del prodotto: non bisogna prenderlo sul serio e, allo stesso tempo, devi renderti conto che è totalmente assurdo.

Di cosa parla questo drama?
Ahn Eun-Young (Jung Yu-Mi) è una orfana e strana infermiera in una scuola superiore che ha l’abilità di vedere mostri dalle sembianze di gelatine fatti dai residui del desiderio umano: a seconda di quanta avidità possiedono, questi plasma gelatinosi a volte possono dissolversi nel nulla o essere adorabili creature, ma altre volte possono evolversi in qualcosa di più sinistro, minacciando la vita degli esseri umani. Mentre combatte con la sua spada giocattolo e la pistola ad acqua per sconfiggere le gelatine cattive, sente che qualcosa di strano sta accadendo in quell’istituto. Proprio quando tutto sembra star degenerando, incontra Hong In-Pyo (Nam Joo-Hyuk), insegnante di cinese che ha un’energia speciale. Per proteggere gli studenti, Ahn Eun-Young e Hong In-Pyo lavorano insieme per sradicare le malvage gelatine.

Piccole cose bellissime:
Definire questo drama è impossibile però riesce comunque a coinvolgere in modo incredibile, lasciando correre l’immaginazione mentre si è in uno stato di piacevole confusione: in un ambito dark, mistery, fantasy e pieno di azione si mescolano elementi del folclore e della tradizione coreana, il tutto avvolto ordinatamente con un dark humor.
Anche se la trama è un po’ confusa, un po’ affrettata e lascia con vari punti interrogativi, i personaggi, i temi, le ambientazioni, la scenografia e la regia rendono il prodotto davvero valido e una delle serie TV coreane più piacevoli presenti su Netflix al momento.

Cosa affronta il drama?
I temi di questo drama sono davvero pesanti, potreste non percepirlo all’inizio ma in realtà è un’aspra critica alla società coreana (così come quella mondiale), soprattutto al modo in cui gestisce il suo futuro, ossia i ragazzi/studenti.
Si parla di sette (religiose), si fanno riferimenti letterari religiosi e cinesi, si parla di omosessualità, ma anche della lotta con se stessi, di solitudine, dell’accettare il proprio destino e dei lati più brutti e sporchi dell’animo umano. In fondo le gelatine, come scritto nella trama, altro non sono che la rappresentazione dei desideri umani e di come questi possono portare cose negative quando diventano ossessione.
Il drama, in pratica, è tutto un viaggio nella salute mentali degli adolescenti e degli adulti che, purtroppo, vengono sempre lasciati a loro stessi, abbandonati e obbligati a risolvere da soli i propri problemi, con tutte le difficoltà del caso: ed ecco che lo studente povero, vittima di crudele bullismo, viene spinto dalle autorità, che avrebbero dovuto proteggerlo, a vendicarsi in modo vile; oppure due ragazzi, che quando stanno insieme diventano problematici e fanno cose gravissime, che si muovevano nella più totale indifferenza degli insegnati e fanno quello che vogliono, come se coloro che avrebbero il compito di educarli considerassero forzarsi a parlare con loro inutile.
Allo stesso tempo potremmo vedere il drama come il viaggio dell’eroe, ovviamente la protagonista: nei primi episodi abbiamo il richiamo all’avventura, con il nuovo mostro enorme da sconfiggere e l’incontro di un mentore (o meglio di un aiutante nel suo caso), seguono altre prove e l’ingresso di nuovi nemici mentre la storia continua a entrare nel suo corpo centrale; altre prove vengono superare fino a quando l’eroe cade nell’abisso. E’ il momento di svolta che anticipa la resurrezione con relativo climax che si conclude con la crescita e la vittoria dell’eroe. Hong In-Pyo è l’aiutante della nostra eroina, Ahn Eun-Young, ma in realtà la ragazza affronta da sola i propri demoni e li sconfigge lei stessa, supportata da un compagno ma pur sempre da sola.

Davvero molto interessante:
La CGI è davvero incredibile: i mostri gelatinosi sono davvero belli e naturali che non sembrano stonare nella vita quotidiana, per non parlare della saturazione della pellicola o della regia. Scene simmetriche, inquadrature particolari: questo drama è una goduria per l’aspetto e mostra una qualità costante che è davvero una rarità per un K-drama. Spesso anche i drama qualitativamente migliori, cadono in alcuni stereotipi del genere, focus sul viso con espressione basita (citando Boris), ma non qui, non con ‘The School Nurse File’.

Punti di forza:
I personaggi, così lontani da qualsiasi stereotipo dei K-drama e delle serie tv in generali, sono tutti davvero incredibili.
I due protagonisti sono il motore pulsante del drama: sono ipnotici, profondi, interessanti e ben costruiti. Mentre la maggior parte dei supereroi abbracciare il proprio destino per aiutare a salvare il mondo, Eun-Young accetta con riluttanza e malinconia il suo tragico destino: il drama è un percorso che facciamo insieme a lei, mentre indossa metaforicamente il suo mantello e lotta contro le sue paure affrontando i demoni perché è l’unica che può farlo. Nonostante si percepisca che odia quello che fa, Eun-Young si preoccupa davvero delle persone intorno a lei, anche se queste non ricambiano i suoi sentimenti e la giudicano troppo strana o assurda, facendola diventare un’emarginata. La sua immagine da supereroe viene resa divertente e leggera dalle sue espressioni assurde, dalla spada laser giocattolo o le situazioni strane in cui si ritrova: ne esce fuori un personaggio dalle mille sfaccettature che cammina sul filo del rasoio risultando sempre stravagante e affascinante. L‘attrice Jung Yu-Mi è stata straordinaria nell’interpretarla e renderla vera, convincente ed elettrizzante, insieme a una sceneggiatura alla sua altezza.
Il personaggio maschile Hong In-Pyo, altrettanto eccentrico e assurdo ma in modo più statico, riesce a brillare anche se al fianco c’è qualcuno di incredibile come Eun-Young e questo la dice lunga sull’incredibile lavoro fatto da Nam Joo-Hyuk sul suo personaggio. Hong In-Pyo è magnetico: anche se il tentativo di rende l’attore più adulto non è riuscito benissimo (Nam Joo-Hyuk ha il viso di un eterno studente), il suo personaggio è davvero interessante e giusto all’interno della narrazione. E’ disabile ma questo suo aspetto, sebbene mai nascosto, non lo limita né lo caratterizza ed è un modo stupendo di trattare questo elemento.
Insieme i due protagonisti lavorano magnificamente bene: all’inizio sembrano una coppia disadattata, lui indifferente a tutto, lei emarginata ma desiderosa di un contatto, in realtà sono entrambi dei perdenti che desiderano una connessione. La chimica tra i due alimenta questa avventura insolita e imprevedibile.
Altrettanto strepitosi sono i personaggi secondari come l’incredibile Mackenzie, A Reum e Hwa Soo. Questi personaggi sono così belli che senti il desiderio di vederli di più.

Punti di debolezza:
Il drama ha un ritmo serrato, che non fa percepire un attimo di stanchezza o noia allo spettatore, ma dal lato negativo decide di dare molte cose per scontato: molti concetti non vengono né spiegati né accennati da un drama che entra subito nel vivo delle cose. Non sappiamo bene come Hong In-Pyo accetta e si avvicina a Eun-Young (questo accade in un momento imprecisato nel secondo episodio) e anche il finale è un po’ un grande punto interrogativo. Inoltre nel drama, nonostante le situazioni assurde e inspiegabili, nessuno, dai protagonisti, agli insegnati e agli studenti, batte ciglio davanti a certe stranezze. Buchi giganti nel terreno? E’ un semplice terremoto e tutti ci credono. Cinquanta studenti che si muovono in modo strano e vogliono buttarsi dal tetto? Era l’ansia per il terremoto.
Per godersi questo drama bisogna evitare di farsi domande, ignorare gli scenari assurdi e comportarsi come la protagonista: superate questi dettagli e godetevi il caos che esplode davanti a voi ridendo come pazzi. Non capirete il 70% di quello che vedrete, ma alla fine va bene così, va bene senza senso.
Sicuramente avrebbe giovato allo show avere qualche episodio in più. Soprattutto negli ultimi due si percepisce una certa fretta che crea una narrazione un po’ confusa, con spiegoni che non spiegano abbastanza e una gran quantità di cose da digerire senza avere il tempo per farlo. Due o tre episodi in più, sarebbe stato sicuramente meglio e avrebbe permesso alla storia di prendersi il tempo per parlare meglio agli spettatori.

Conclusione:
Che sia ben chiaro, ‘The School Nurse Files’ non è per tutti, non è per chi vuole una trama lineare o desidera capire tutto, perché il prodotto è caos puro che deve essere accettato così, a scatola chiusa. Il drama è consigliato vivamente a coloro che vogliono godere di un prodotto cinematograficamente bello con una storia non convenzionale e una rappresentazione creativa delle emozioni umane represse e delle nostre tendenze, spesso purtroppo negative.

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