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"Space Sweepers" è un'avventura spaziale divertente, multietnica ed esplosiva

“Space Sweepers” è un’avventura spaziale divertente, multietnica ed esplosiva

| On 19, Feb 2021

‘Space Sweepers’ è il film d’azione nello spazio diretto da Jo Sung-hee e diffuso in tutto il mondo tramite la piattaforma Netflix. Primo in classifica in molti paesi del mondo, il film si è guadagnato il titolo del primo blockbuster coreano a tema spaziale.

Il film, molto piacevole, unisce si-fi a momenti di azione davvero emozionanti e coinvolgenti, con buoni effetti speciali e una storia che regge e che incolla fino alla fine.

Di cosa parla questo drama?
La storia si svolge nel 2092, quando la Terra è diventata quasi inabitabile e tutti sognano di poter vivere sulla casa orbitante, ad accesso limitato. I protagonisti, quattro reietti (tre umani e un robot) sono un gruppo di “spazzini spaziali” della classe operaia, bloccati in un ciclo di povertà, finché non incontrano una bambina ricercata e molto pericolosa.

Piccole cose bellissime:
Già dopo i primi quindici minuti dall’inizio del film è difficile non pensare a come sarebbe stata bella l’esperienza di visione sul grande schermo per Space Sweepers, un film che ha una CGI molto buona e ambientazioni colorate e coinvolgenti. Le due ore e mezza passano rapidamente grazie a una storia lineare, interpretazioni eccellenti e una sequenza di azioni molto coinvolgenti.

Il film vuole intrattenere e lo fa molto bene, è divertente e fa volare il tempo guardandolo: non è il prossimo Star Wars o Guardiani della Galassia, ma sa essere piacevole con la storia, i personaggi adorabili e selvagge sequenze d’azione. È una ricetta contagiosa per un film che vale sicuramente la pena guardare.

Cosa affronta il drama?
Il film cerca di affrontare, in modo molto evidente, tematiche ambientalistiche, con la Terra ormai al collasso a causa di rifiuti e del comportamento umano, ma anche, in modo più generale, dei concetti di moralità e povertà. Al centro della storia ci sono quattro reietti della società che hanno trovato il riscatto lavorando come ‘spazzini spaziali’, un lavoro pericoloso in cui devono cercare detriti spaziali in cambio di denaro. Fanno il lavoro lavoro molto bene ma senza alcuna etica, rubando i detriti ai loro colleghi e, ironicamente, si ritrovano comunque pieni di debiti perché distruggono di tutto. Multe, riparazioni e altri ostacoli impediscono alla squadra di raggiungere i propri obiettivi personali, tutti spiegati lentamente nel corso del film.

Il film sembra voler un po’ proporre problemi etici ma anche una sorta di lotta di classe: Tae-ho passa dall’essere molto ricco ai bordi della strada con una figlia piccola da sfamare ma, disperato, si getta nel gioco d’azzardo. Questa sua debolezza lo porterà a perdere sua figlia e, nel disperato tentativo di ritrovarla, sarà sempre in un limbo, eticamente parlando, tra quello che deve fare e il voler essere una brava persona.

Davvero molto interessante:
Space Sweepers è sfacciatamente epico nelle sue ambizioni, colpisce dalla prima scena ed è capace di tenere alta l’attenzione fino alla fine.
Il film, poi, è multietnico e multilingue ed è bellissimo da vedere anche per questo: dato che ogni singolo personaggio è dotato di un dispositivo traduttore, il mondo di Space Sweepers è multilingue con persone che parlano arabo, francese, cinese, tedesco, coreano, inglese ecc. Ci sono così tante lingue e così tanto inglese che guardarlo con i sottotitoli la scelta migliore e si riesce a godere appieno questa chicca davvero molto interessante.

Punti di forza:
Sebbene i personaggi e lo scenario siano familiari, il film da il suo meglio quando si osservano le buffonate dell’equipaggio disadattato, sia che si trovino in risse scandalose dopo partite di poker o che si trucchino a vicenda. Il cast stellare del film porta molto calore e simpatia al film, che è divertente da guardare. Anche le ambientazioni, con un sapore cyberpunk con quella prevalenza di colori neon, crea un prodotto davvero piacevole da guardare per due ore e mezzo.
La chimica tra i membri del cast principale e le loro stesse interpretazioni danno vita al film e sono il punto di forza più grande. Anche se non approfonditi benissimo, i personaggi sono molto interessanti e c’è una grande attenzione per i ruoli femminili, una nuova visione di mascolinità e ruoli transessuali.

Il capitano di “Victory” è il capitano Jang, interpretato da una bellissima Kim Taeri, una donna forte e indipendente con un intelletto acuto e una personalità spaventosamente forte, scopriamo essere un genio dell’informatica ed è colei capace di prendere rapidamente importanti decisioni.
Tae Ho rinuncia al suo “lavoro” ben pagato per il governo spaziale per una bambina dopo aver provato uno spirito paterno: la accoglie e la cresce come se fosse davvero sua figlia, per lei cambia e continua a cambiare nel corso del film. Non è un’ovvietà che un’esperienza di paternità venga descritta in questi termini. Song Joong‑ki lo interpreta in modo interessantissimo, dandogli molta profondità.
Uno dei personaggi più speciali dell’intero film, oltre che l’elemento comico, è ovviamente Bub, un robot con una voce maschile ma che, in realtà, si sente una donna, come capisce Dorothy. E’ una scelta non casuale che crea, di fatto, una situazione trans all’interno di una società ancora restia a certe cose, come quella coreana. In finale, che non vi anticipiamo, è ancora più forte e d’impatto, una scelta divertente ma soprattutto coraggiosa.

Punti di debolezza:
Il film è basato su diversi luoghi comuni futuristici/fantascientifici, un pianeta morente, un amico robot e traduttori automatici da una lingua all’altra, e questi elementi si uniscono a una trama abbastanza prevedibile che non riesce a portare novità a un genere molto famoso in occidente. Si sa dove si va a parare ma, alla fine, il come ci si arriva è comunque piacevole. Altra nota dolente sono i dialoghi e la narrazione, a volte un po’ semplicistici e abbozzati.

Un altro punto di debolezza è il cattivo, James Sullivan, un po’ piatto, un po’ vecchio stile e un po’ incoerente nel modo in cui giudica la moralità, soprattutto quando parla delle persone selezionate per far parte del suo personale ‘Paradiso’, i criteri e i modi usati. Nel suo delirio di onnipotenza ne esce depotenziato e senza profondità, molto più simile a un supercriminale dei fumetti, in contrasto con l’approccio realistico che il film assume sugli altri personaggi.

Conclusione:
Sebbene non esamini le aree grigie della moralità, del classismo, dell’ambientalismo o degli altri temi del film, il film riesce comunque a legare tutto insieme nell’incredibile climax finale. In combinazione con un cast eccezionale, effetti speciali sorprendenti e sequenze d’azione frenetiche, Space Sweepers è un film consigliato per chiunque desideri guardare qualcosa per il gusto dell’intrattenimento.

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