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Sorn delle CLC spiega come gli idol stranieri siano pagati molto di meno

Sorn delle CLC spiega come gli idol stranieri siano pagati molto di meno

| On 28, Ott 2018

Sorn delle CLC da quando ha aperto un suo account personale su Youtube ha deciso di parlare di tutto ciò che accade nel mondo del K-pop, della vita da trainee, del suo percorso musicale e, adesso, anche di un tasto da sempre dolente per artisti e agenzie coreane: il profitto/guadagno dalle royalty (il diritto del titolare di un brevetto o una proprietà intellettuale ad ottenere il versamento di una somma di denaro da parte di chiunque effettui lo sfruttamento di detti beni per fini commerciali e/o di lucro.).

Sorn si è detta frustrata e stanca della differenza di pagamento derivante dalle royalty (o impropriamente diritti d’autore) che lei e gli stranieri nel kpop debbano subire. Controllando il pagamento ricevuto alla fine delle promozioni del suo gruppo, le CLC, ha notato che tra tutti i componenti coloro che hanno ricevuto di meno sono state lei ed Elkie, i due membri stranieri dato che Elkie è di Hong Kong, nonostante le promozioni siano state identiche per tutto il gruppo. La differenza è anche sostanziosa: circa sei volte di meno nel guadagno.

La CUBE Entertainment ha spiegato questa differenza di guadagni appellandosi a delle leggi che vi sono negli altri paesi (fuori dalla Corea del Sud) che impediscono loro di pagare gli artisti stranieri contemporaneamente a quelli coreani (motivo per cui Sorn riceve il denaro sempre in ritardo) e la remunerazione è differente.

I diritti d’autore seguono in Corea una determinata legge (aggiornata circa sei anni fa) che è differente rispetto a quella dei paesi stranieri, e non essendoci omologazione determinati pagamenti vengono trattenuti dall’agenzia, in quanto non riconosciuti dalle leggi straniere. La colpa, quindi, non è della CUBE, ma di questa differenza di leggi che rendono impossibile all’agenzia di versare questo guadagno.

I royalty in Corea si dividono in quattro tipologie: i pagamenti che provengono dai siti di streaming, quelli che derivano dai diritti pagati da locali commerciali (la musica nei baro caffé), e così via, ma questa classificazione è diversa da paese in paese. Per adesso, nello specifico, la Thailandia considera pagabili come diritti d’autore esclusivamente i proventi derivanti dai siti di musica straeming e quindi di tutti i royalty, Sorn guadagna solo una piccola parte.

Quando Sorn e gli altri artisti stranieri potranno ricevere quello che gli spetta di diritto? Quando la legge sui diritti d’autore sarà omologata in tutta l’Asia le agenzie dovranno versare quanto hanno trattenuto fino a quel momento. Sorn ha specificato quello che già sappiamo: sulle royalty ci guadagnano tutti, dal produttore al musicista, e quindi quello che spetta all’idol/artista è lo 0,XX, eppure la ragazza vuole avere quello che le spetta e che si giunga a un accorto tra i paesi asiatici per evitare questa situazione.

E’ colpa della CUBE? In realtà no, l’agenzia è stata molto trasparente in questo creando un conto corrente per ogni membro che riceve direttamente il pagamento dei royalities (che quindi non passa per il conto dell’agenzia). Il problema deriva da diverse leggi ed è, quindi, impossibile per la CUBE risolverlo e pagare a Sorn tutti i royalty che le spettano secondo la legge coreano, vorrebbe dire infrangere la legge thailandese.

Sorn, rispondendo alle domande dei fan, ha detto che sa per certo che anche Lisa delle BLACKPINK vive una situazione simile e probabilmente anche BamBam dei GOT7.

Dopo quanto rivelato da Sorn si è scoperto che vi sono circa 15 milioni di dollari dal 2014 all’inizio del 2017 di royalty che non sono stati distribuiti per problemi legislativi e che sono rimasti in mano delle varie compagnie di copyright, precisamente Melon, Genie, Bugs, Mnet e tanti altri, soldi ovviamente tolti ad idol stranieri che non possono accedervi a causa della carenza legislativa.

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