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Somyi, ex-DIA, condannata per false accuse di violenza al suo CEO

Somyi, ex-DIA, condannata per false accuse di violenza al suo CEO

| On 25, Mar 2024

Somyi, ex membro della DIA, è stata condannata a un anno e sei mesi di prigione durante il primo processo per aver avanzato false accuse di violenza sessuale contro il CEO della sua etichetta.

Secondo News 1 del 21 marzo, l’ex membro del gruppo femminile diventata streamer, che ha accusato falsamente il CEO della sua agenzia di violenza sessuale, è stata condannata alla reclusione durante il primo processo ed è stata detenuta dopo il verdetto.

In precedenza, Somyi aveva presentato una denuncia alla polizia contro il CEO della sua etichetta, sostenendo che aveva tentato di aggredirla sessualmente nel gennaio 2023. Il caso era stato inizialmente archiviato, ma Somyi aveva fatto appello contro il licenziamento, portando la polizia a rivedere i filmati di sorveglianza relativi all’aggressione sessuale.

Il filmato mostrava che Somyi mentiva: lei lasciava tranquillamente la stanza con l’amministratore delegato al momento della presunta aggressione. Inoltre, c’erano filmati di Somyi che entrava nel suo ufficio e abbracciava l’amministratore delegato, il che contraddiceva le sue affermazioni.

L’accusa ha sostenuto che Somyi ha inventato le accuse per costringere “A” a porre fine alla sua relazione con la sua ragazza. Tuttavia, Somyi ha negato di aver inventato le accuse e il suo avvocato ha affermato che era sotto l’influenza dell’alcol, rendendola incapace di prendere decisioni valide.

La corte ha sottolineato oggi: “Mentre le dichiarazioni della vittima rimangono generalmente coerenti sia con le agenzie investigative che in tribunale, le dichiarazioni dell’imputato mancano di coerenza e non sono in linea con le riprese della CCTV, con conseguente scarsa credibilità. L’imputato è stato scagionato e le accuse respinte, grazie in parte a prove cruciali come filmati di sorveglianza e conversazioni di testo. Senza queste prove, il risultato avrebbe potuto comportare gravemente una punizione penale. Nonostante le prove evidenti, l’imputato ha tentato di giustificare le sue azioni affermando di non riuscire a ricordare gli eventi, essendo sotto l’influenza di psicofarmaci o alcol. Le false accuse sono crimini gravi che possono sottoporre la parte innocente a una punizione penale ingiusta. L’atto dell’imputato di accusare falsamente e di rilasciare false dichiarazioni alle agenzie investigative aggrava la gravità del reato”.

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