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Un commento

'L'Affetto Reale / The King's Affection' non è bello come gli addominali di Rowoon degli SF9. NO.

‘L’Affetto Reale / The King’s Affection’ non è bello come gli addominali di Rowoon degli SF9. NO.

| On 26, Feb 2023

L’Affetto Reale, o in inglese ‘The King’s Affection’, è un drama coreano di ben 20 episodi che trovate su Netflix, ha come attori quello gnocco stratosferico di Rowoon degli SF9, quella patata di Nam Yoon-su e un’attrice bravissima e bellissima come Park Eun-bin, che tanto ci ha conquistate con l’Avvocata Woo… eppure il drama è una mezza ciofeca.

Fa cagare? No.
E’ bello? No.
Dovete vederlo? Se avete tempo da perdere e volete proprio annoiarvi, prego, procedete pure.

Una buona parte critica l’ha molto apprezzata, il pubblico lo ha visto molto sia in Corea che nel resto del mondo (gli ascolti sono stati alti), ma da quando un prodotto molto visto o apprezzato da qualcun altro, a noi non fa un po’ schifo? PUAHAHAHAH. Quando queste opinioni del mondo e degli esperti ci hanno bloccate? GIAMMAI.

Il nostro problemi iniziano dal titolo: L’Affetto Reale nella mia mente ha sempre suonato come L’AFFETTATO REALE e boh, mi immaginavo il Prosciutto Cotto Granbiscotto che scende dal cielo, pronto a regnare sulla Corea del Sud.
Ho problemi? Ovviamente.
Mi vergono di dire pubblicamente che non riesco a leggere ‘L’Affetto Reale’ in modo umano e normale? Assolutamente no.

Siete curiosi del resto?
Prometto che sarà più brava e gentile, mentre vi spiego perché questo prodotto potete benissimo evitarlo.

Di cosa parla questo drama?
La moglie del principe ereditario ha dato alla luce due gemelli, un bimbo e una bimba, ma i gemelli sono considerati un segno nefasto nella famiglia reale e quindi, la bambina deve morire. La madre, segretamente, riesce a salvare la figlia e, separandosi da lei, riesce a mandarla fuori da palazzo poco dopo il parto.

Pochi anni dopo, i due si incontrano e, per una serie di sfortunati venti, il principe Lee Hwi viene ucciso e la sorella gemella deve prendere il suo posto, aiutata dalla madre e pochissimi fedeli, e salvarli tutti.

Lee Hwi alla fine diventa un principe ereditario, ma ha sempre paura che la sua vera identità venga rivelata. A causa del suo segreto, Lee Hwi non può avere nessuno vicino a lei. Jung Ji-Un, vecchia conoscenza, diventa l’insegnante di Lee Hwi e nulla sarà mai come prima.

Piccole cose (forse non) bellissime:
Inizio.
Praticamente: missione super segreta per nascondere la gemella che altrimenti viene uccisa male e, quindi, l’unico modo è quella di portarla il più lontano possibile.
Quella innocente bambina andava portata in salvo, ma dato che non c’era dell’amaro Montenegro in giro, questo genio della fuga (ossia l’incaricato della missione segretissima che di sicuro ha 3 o 4 lauree su come fuggire e nascondere le persone) lascia la bambina al tempio a 100 metri dal palazzo reale, a destra, in fondo alla salita in pratica, tra il panettiere e il macellario. Così lontano, ma proprio lontanissimo, che dopo qualche anno lei entra FACILMENTE in contatto con suo fratello, ritornando a palazzo come lavoratrice stagionale, un contratto di collaborazione o apprendistato.
Ma a volte la vita, proprio delle coincidenze, che Signora mia: IMPREVEDIBILE.
Inutile dire che quando vede la ragazza nel palazzo, la faccia del nostro genio della fuga è super confusa, proprio non riesce a capire come sia potuto succedere questo casotto. In fondo, cosa poteva andare storto in questo incredibile piano?
Lui è palesemente un genio incompreso.
Un compito aveva e lo ha fatto proprio benissimo.

E queste sono le premesse di una storia che va un po’ tutta così, a ca**o di cane.
Perché ogni tanto agli sceneggiatori verranno delle idee di merda per far andare avanti il drama, idee che davvero sono senza senso e per cui meriterebbero 2/3 frustate.

Comunque la sceneggiatura non è pessima sempre. Ma a volte fa proprio cagare. Ma gli sceneggiatori non devono darsi all’agricoltura, perché il drama non è bruttissimo… solo che avrebbero dovuto impegnarsi di più, ecco, perché cose strane ci sono, eccome se ci sono, e poi tutto procede a un ritmo strano e lento.

Venti episodi SONO TROPPI, la narrazione avrebbe giovato se:
– ce ne fossero stati di meno, i soliti 16 ad esempio;
– se avessero usato flashback per non rendere così tristemente chiaro tutto fin dall’inizio.
La storia di un prodotto letterario e videoludico spesso si chiama INTRECCIO, perché, appunto, è bello che sia INTRECCIATO. Se viene A, poi, B, poi C, poi D ecc. ecc. a una certa MI ROMPO LE PALLE: siete noiosi. Noiosi.

Poi bisogna troppo spesso sospendere il proprio giudizio: il sangue scorre, ce n’è abbastanza, ma il modo in cui la gente sopravvive alle ferite e un’ora dopo, fresca e pimpante, è capace di muoversi, calvalcare e anche combattere, è IMPOSSIBILE a meno che il tuo nome non sia Superman.
Esempio: uomo distrutto, falciato da una lama alla schiena, tanto da essere fasciato tutto come un insaccato, qualche ora dopo ricomincia a combattere come se nulla fosse e viene anche lasciato in mezzo al bosco a gestire DA SOLO 5/6 nemici? Ovviamente riesce a sconfiggerli tutti visto che MICA STAVA SCHIATTANDO FINO A 5 MINUTI PRIMA.

Per non parlare della gente capace di vedere a metri di distanza, nel buio, i particolari più minuscoli, una cicatrice stranissimo, un neo unico… eppure non si accorgono che Hwi ha la patata.
Credibili. Molto credibili.

Ma passiamo alle cose serie: Rowoon è gnocco?
SEMPRE <3



Cosa affronta il drama?
Il drama affronta tema interessanti in modo nuovo.
Qua si ride o si scherza, ma sì, concordiamo con la critica che ha giudicato positivamente le intenzioni del drama: perché sì, gran parte dei pregi decantati dalla critica sono concentrati sulle tematiche e sul come hanno gestito determinate cose.

Una nuova visione dell’amore: il drama ha sovvertito i tradizionali ruoli di genere e ha rappresentato una visione più aperta dell’amore rispetto ad altre serie. E’ la protagonista ad avere il potere e spesso a muoversi e a definire i passi di questa coppia. Hwi è in cerca di potere, è indipendente e sceglie di amare quando si sente pronta, e questa è una novità nei K-drama, diamocelo.

La ricerca e affermazione di sé: ogni personaggio giovane cerca se stesso e il drama riesce a mostrare bene le difficoltà e le preoccupazioni mentre si lotta per affermare sé e contro i pregiudizi combattuti dalle minoranze. Come già detto, a combattere sono soprattutto i giovani e, ovviamente, i nemici sono spesso e volentieri gli adulti, gli anziani, e quindi è forte il conflitto tra giovani moderni e pronti all’evoluzione contro un mondo anziano tradizionalista e bloccato nelle proprie convinzioni.
Soprattutto Hwi/Dam Yi è colei che fa il percorso migliore: questo drama racconta la sua solitudine, la sua lotta, la sua disperazione e le sue difficoltà. Gli sceneggiatore sono riusciti a farci percepire i problemi di Hwi e come sia cresciuta e abbia trovato la sua strada, accettando le conseguenze e imparando ad aprirsi e a fidarsi di qualcuno.

Le vibrazioni Gay / Boys Love: è innegabile che le vibrazioni ci sono. Il protagonista maschile Ji-Un si innamora del Principe Ereditario a prescindere dal suo sesso, si confessa quando è ancora convinto che l’altro sia un uomo, cosa di cui resta sicuro per un po’, e lo affronta in modo molto pro-positivo. Questo è stato ben visto, come una normalizzazione dell’amore senza confini, confondendo la demarcazione tra femminilità e mascolinità ancora profondamente radicata nella società sudcoreana, ed è apprezzabile l’assenza della classica scena in cui il protagonista maschile s’interroga sul perché gli piaccia una persona dello stesso sesso.

Forza ai giovani: ottima la rappresentazione della gioventù che combatte contro lo status quo al fine di proteggere i propri diritti e la propria felicità, esprimendo liberamente metafore della realtà e tabù sociali, come il tentativo della generazione più anziana di definire arbitrariamente e incasellare i giovani in base ai propri desideri.

L’amore in ogni sua forma: al di là del romanticismo, il drama mostra il potere dell’amicizia e l’amore dei genitori, che può mostrarsi in diversi modi. La madre salva la figlia rischiando la sua stessa vista, il padre affronta determinati problemi a modo suo e scopriremo a metà stagione un dettaglio importantissimo per capirlo fino in fondo, anche a un altro padrea alla fine sacrificherà la sua vita per la felicità della sua prole. Anche l’amore sano tra amici è abbondantemente mostrato, un supporto spassionato, senza secondi fini. Mai rappresentazioni dell’amore sono state così giuste e per niente tossico: ve lo concedo.

Punti su… qualcosa:
Diciamoci la verità di nuovo: lo sviluppo è sciatto, è lento e, a tratti, è un po’ noioso, i personaggi sono spesso assurdi e profondi come un foglio di carta, soprattutto quelli secondari. Sì, personaggi secondari femminili descritti di merda, sto guardando voi.

E poi, l’elefante nella stanza: Park Eun-bin è stata brava, la sua interpretazione è stata buona, apprezzo il fatto che non l’abbiano truccata da uomo (errore che fanno molto spesso), ma ci sono stati molti momenti in cui non ci credevo che lei fosse un uomo. Forse lei, alta un metro e cinquanta e molto esile, di fianco a una perteca di un metro e novanta come Rowoon, non è stata una scelta saggia, ma in conseguenza non riuscivo a vedere sempre con credibilità Hwi. Non riuscivi a vederlo come austero, potente, carismatico e forte quando Rowoon era nella scena, perché visivamente lei/lui era piccolo, mingherlino e gentile nei lineamenti.

La prova del nove, che nessuno mi ha chiesto ma che vi dico lo stesso: vedevo il drama ed è entrata mia cugina di 17 anni, vede lo schermo che inquadrava Hwi di viso e mezzo busto. La osserva per 5 secondi e poi dice ‘Lei è una ragazza vero? Molto bella’.
Ecco, questo è il livello di credibilità, purtroppo.

Lo sappiamo che ci sono fisici androgeni in Asia, idol maschili molto gentili nei lineamenti ed esili nel fisico, ma nel caso di Park Eun-bin il tutto a tratti era troppo poco credibile e questo a me ha lasciato perplessa.

E’ impossibile riuscire a trovare un personaggio femminile capace di essere credibile come uomo? Secondo me no. Moonbyul delle MAMAMOO sul suo look androgino ha fatto scuola e, vestita con abiti ‘maschili’ è molto credibile. Kim Do yeon, con il suo metro e settantatre, sarebbe stata molto credibile. Poi è ovvio, mettere qualcuno alto un metro e novanta vicino, di certo non giova, soprattutto se la protagonista che scegli è esile e bassina.

Quindi, sorry Eun-bin, sei bravissima ma a volte non riuscivo a credere in te e quindi il patto con lo spettatore si distrugge del tutto.
Sicuramente Eun-bin adesso sta piangendo disperata in qualche angolo per questa cosa crudele che le ho detto HHAHAHAHAHAHAH

Invece cosa vuoi dire alla bambina che interpreta i gemelli da piccola? Credibile SEMPRE, attrice BRAVISSIMA, milioni di sfaccettature nella sua interpretazione, capace di calamitare la scena con pochi gesti e rendere distinguibili i due personaggi. Davvero una BOMBA.
Bimba: sei una bomba.

Comunque le ambientazioni non sono male, il drama ha colori molto primaverili, freschi, confortevoli, ma alcune scene di azione sono girate COL CULO, orribili. Davvero brutte e poco credibili. Anche gli intrecci politici sono molto basilari e semplici, quindi se piacciono i melodrammoni con politica in quantità, questo non è assolutamente il caso, visto che il drama resta, in media, sempre più o meno leggero.

Conclusione:
L’Affettato Reale, anche noto come L’Affetto reale, finisce bene, potete stare tranquilli, ma il percorso per arrivare a quel bene è contornato di sbattimenti di scatole, cose no sense e sangue che scorre in battaglie coreografate male.
Se vi piacciono proprio tanto i drama storici romantichelli, sì, vedetevelo… altrimenti FUGGITE SCIOCCHI.

2 cuori per questo articolo

Comments

  1. Laura

    Lo so, me ne rendo conto, sto invecchiando malissimo, ho sempre odiato le storie romantiche ma stavolta ho pianto anche le lacrime che non avevo. Sarà che amo Eun-bin, sarà che Rowoon , nonostante sia rifatto più di Valeria Marini, mi provoca tachicardia a profusione e sarà anche che mi sono rotta delle serie dov’è non fanno che accoppiarsi come conigli con il primo che passa, ma io ne avrei visti altri cento di episodi. Ho bisogno dello psicologo me ne rendo conto ma questo amore così agognato ha scalfito il mio cuore di zitella incallita e adesso mi sento un orfana. Credo che la riguarderò ❤️

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