La lotta segreta fra idol e depressione
Giuliana | On 12, Feb 2017
Spesso, ogni tanto, o forse quasi mai, recandovi a lavoro di lunedì, all’università in vista di un esame, o semplicemente dopo un pomeriggio di lungo studio prima di un’interrogazione, vi sarete trovati a fantasticare su una vita diversa, una vita da superstar fatta di luci della ribalta, palcoscenici enormi e feste senza fine.
Una vita faticosa, certo, ma che nell’immaginario collettivo appare piena di soddisfazioni e colma d’affetto da parte dei fan, piena di nuove opportunità e di esperienze impensabili per le “persone normali”.
La professione del cantante, o dell’idol, spesso non viene considerata come un “vero lavoro”, soprattutto se paragonato a mestieri faticosi come il lavoro in fabbrica o carichi di responsabilità come il chirurgo.
Essere un idol è considerata una posizione privilegiata, della quale bisognerebbe essere grati. Se paragonata alla loro scintillante vita, la nostra routine può sembrare, a volte… deprimente. I fan accendono il computer e guardano gli MV del loro gruppo preferito per tirarsi su il morale dopo una giornata faticosa, o si divertono con gli show televisivi per scacciare i brutti pensieri.
Forse il fan occasionale, il “simpatizzante del kpop”, non si sarà mai fermato a pensare alla situazione opposta. Quella dell’idol è sicuramente una vita dura, fatta di molta fatica e poco riposo, ma in quanti la definirebbero come “a tratti deprimente” ?
Dando una lettura alle notizie degli ultimi mesi, salta subito all’occhio come solo nel mese di ottobre ben due idols, Nam Taehyun dei WINNER e Soyul delle Crayon Pop, hanno deciso di interrompere le attività con i rispettivi gruppi a causa di problemi di salute mentale come ansia e depressione. Il cantante dei WINNER ha, poi, addirittura lasciato definitivamente il gruppo.
Sfortunatamente questa non è la prima volta, né tantomeno l’ultima che, i protagonisti della scena Kpop devono fermarsi per prendersi cura di loro stessi e delle proprie problematiche.
DEFINIZIONE
Tutti sanno a grandi linee cos’è la depressione. Giusto per chiarezza, ecco la definizione tratta da un dizionario di medicina:
Depressione: “Disturbo dell’umore in cui si presenta alterato non solo il tono dell’umore, ma anche le manifestazioni affettive, cognitive e comportamentali, spesso accompagnate da disturbi somatici, fino alla compromissione di tutte le funzioni vitali e di relazione. Le cause si possono far risalire a fattori biologici, genetici, familiari, sociali, psicologici. Sul piano sintomatico, questo disturbo è caratterizzato da un vissuto soggettivo di tristezza, angoscia, autosvalutazione, sentimento di indegnità; da una sensazione perenne di stanchezza, da inappetenza e insonnia; da una mancanza di interesse per le persone e per le cose, da una incapacità di godere accompagnata dalla perdita di fiducia e di speranza nel futuro che può giungere a fantasie di suicidio o addirittura al suo compiersi.”
E’ un termine dunque piuttosto ampio, e non è infrequente, per chiunque, sperimentarla almeno una volta nella vita. Quello che sicuramente preoccupa, è la frequenza con la quale questa malattia sembra colpire gli idols. Nomi su nomi, che vanno continuamente ad aggiungersi ad una lista già troppo lunga, senza distinzioni di sesso, età o casa di produzione. Quello della salute mentale è un problema che ha colpito idols di prima generazione come Junjin degli Shinhwa, idols di seconda come Leeteuk dei Super Junior e G-Dragon dei BigBang, ma anche idols giovanissimi come Suga dei BTS.
Junjun durante il programma “WinWin” parla dei suoi attacchi di panico e di come li ha affrontati.
Il semplice fatto di essere una figura di pubblico rilievo, con tutte le attenzioni, positive o negative che ne derivano, è sicuramente motivo di stress per chiunque. Se poi aggiungiamo l’ingrediente dell’ambiente crudele in cui i Kpop idols devono combattere ogni giorno, diventa più semplice capire come alcuni di loro (più di quanto si pensi), sviluppano sintomi preoccupanti di diverse malattie mentali.
I CASI
G-Dragon (BigBang)
Il leader di uno dei gruppi di maggior successo della YG Entertainment è conosciuto per il suo carisma sul palco e fuori dal palco; durante le interviste e le esibizioni appare come un uomo sicuro di se e del proprio lavoro. Ma come sempre, quello che si vede non è sempre la realtà. G-Dragon ha, infatti, candidamente confessato di aver sofferto di depressione. Ad esempio, dopo che il suo singolo “Heartbreaker” fu accusato di plagio, lui per risposta si nascose da chiunque, anche parenti e amici, vivendo per diverso tempo tra isolamento e tristezza. E’ stato lui stesso a dichiarare “non ho fatto nulla di sbagliato ma, mi sentivo come un criminale. Sono stato depresso per un lungo periodo”.
Suzy (Miss A)
Che dire di questa ragazza? Sembra avere la vita perfetta, bellezza, fama, soldi e tanto amore da parte dei fan. Sarà stato uno shock per alcuni quando, nel 2013, ha confessato di fronte alle telecamere di aver sofferto di un grave caso di depressione: “Ho sofferto di depressione e per un po’, non l’ho potuto dire a nessuno. Ho persino cominciato a pensare di non potercela fare per un altro giorno. Una volta, stavo parlando con un mio amico e all’improvviso, mentre stavo ridendo per una battuta, ho cominciato a piangere”.
Jo Kwon (2AM)
Il leader dei 2AM è conosciuto dai suoi supporter per essere sempre stato un ragazzo pieno di energia e dalla risata pronta, un pieno assicurato di gioia!
Per questo sono rimasti sorpresi nel sapere che anche Jo Kwon ha sofferto di depressione, durante il faticoso periodo di 8 anni passati ad allenarsi in attesa del debutto. Durante un’intervista per la SBS, lo ha affermato chiaramente: “Avevo paura perché non sapevo se sarei stato buttato fuori. Ho pure sofferto di depressione durante quegli otto anni di allenamenti”. Fortunatamente, nel suo caso, sembra esserci stata una piena ripresa, seguita da una carriera ricca di soddisfazioni.
Ahreum (ex membro delle T-ARA)
Uno dei casi che ha preoccupato di più i netizens negli anni passati, è forse stato quello di Ahreum, ora ex cantante delle T-ARA. Dopo aver lasciato il gruppo, si diffuse l’assurda voce che la ragazza fosse addirittura posseduta da uno spirito maligno, e che avesse lasciato il gruppo per tentare un esorcismo. La versione, sicuramente più credibile, dei giornali locali, affermava semplicemente che la ragazza avrebbe lasciato il gruppo per questioni di salute mentale, problemi che le impedivano di continuare con le normali attività delle T-ARA.
Quello che però ha fatto allarmare fan e netizens è stato ciò che è accaduto dopo: il 9 aprile del 2013 Ahreum pubblicò delle affermazioni preoccupanti e poco chiare: “Il mio compleanno. E’ passato un minuto fa. Cara Repubblica di Corea, per favore aspetta. Il dolore che voglio uccidere di più. Anche tutti voi siete in difficoltà per questo, vero? Aspettate solo un altro po’ “. La cosa ancora più strana è che il suo compleanno sarebbe arrivato solo 10 giorni dopo.
Ha anche scritto: “ Io sono Ahreum e farò quello che dico. Ho vissuto con un atteggiamento positivo. Quello che desideravo era la felicità del mondo. Non è lontana, quindi continuate a sorridere. Dovete. Ve lo prometto. Per favore promettetelo. Sorridete per primi”.
Il tutto unito a queste foto e video piuttosto inquietanti, pubblicati sempre da lei su Instagram.
Lizzy (After School)
Anche la stupenda cantante delle After School ha passato un brutto periodo dopo aver lasciato il famoso show “Running Man”. Ecco cosa ha detto ai microfoni di “Radio Star”: “ Sono caduta in depressione dopo aver lasciato ‘Running Man’. All’inizio ero una semplice ospite, ma pensavo di aver fatto molto bene, perché in seguito mi sono aggiunta al cast come membro permanente. Ma anche allora mi tagliavano dalle scene e diversi articoli dicevano che non ero un membro permanente del cast, ma solo un’ospite”.
Baro (B1A4)
Il rapper dei B1A4 si è trovato a fronteggiare questa malattia dopo aver partecipato a “Return 1994”. Quando lo show è finito, Baro ha sofferto di depressione per il cambiamento improvviso, dovuto soprattutto al fatto di non poter più vedere le persone con cui aveva a lungo condiviso la maggior parte della giornata.
Taeyeon (Girls’ Generation)
Il problema è venuto fuori anche grazie al programma della 2TV “Yoo Hee Yoel’s Sketchbook”, dove la cantante ha parlato apertamente della situazione: “Alla fine della giornata lavorativa, tornavo a casa e mi sentivo sola e vuota dentro. Non sapevo cosa fare”.
Anche la collega e amica delle Girls’ Generation, Sunny, ha parlato della depressione di Taeyeon a “Radio Star”: “ Desidero che Taeyeon riesca ad uscire dalla sua depressione. (Taeyeon) Vorrei che smettessi di ascoltare musica triste e di metterti in un angolo quando già stai poco bene. Quando ti senti giù, vieni da me”. Nonostante ciò, Taeyeon ha anche rivelato di essere quella che piange di meno tra i componenti del gruppo, confessando dunque di essersi tenuta la maggior parte dei sentimenti per se stessa.
Jinwoon (2AM)
Anche questo membro dei 2AM ha dovuto combattere con la depressione. E’ stato lui stesso a dirlo durante il programma “Laws of the Jungle”: “ Dopo il tour americano, ho sviluppato sintomi della depressione. Non sono riuscito a dormire bene per circa un mese, volevo solo essere lasciato da solo”. Jinwoon ha però anche spiegato come è riuscito ad uscirne: “La musica mi ha aiutato ad affrontare quel periodo. Con l’esperienza che ho passato, voglio scrivere diverse canzoni”.
Heechul (Super Junior)
Dopo che Hangeng lasciò all’improvviso il gruppo, Heechul, forse il suo più caro amico (nonché compagno di dormitorio) all’interno dei Super Junior, cadde in una forte depressione. Si chiuse in se stesso e non partecipò alle attività del gruppo per circa tre mesi. I suoi unici amici erano due gatti. Anche lui è riuscito ad uscirne, anche grazie all’aiuto di Eunhyuk, suo compagno nel gruppo, che arrivò addirittura a dirgli: “ Non abbiamo bisogno di te per le tue abilità da cantante o da ballerino, ma abbiamo bisogno di te perché senza i Super Junior non sarebbero gli stessi”. Che commozione!
Suga (BTS)
Nel suo ultimo mixtape, firmato come Agust D, Suga affronta la dura realtà della depressione e delle malattie mentali, tutte difficoltà che ha dovuto affrontare in prima persona nel periodo trascorso tra la separazione con la sua famiglia e il trasferimento a Seoul. Il tutto affrontando al contempo duri conflitti interiori riguardo la propria musica. Il rapper è stato molto franco con i suoi fan, soprattutto per un paese come la Corea, dove l’argomento è quasi un tabù. Nel brano “The Last”, Suga parla apertamente di come abbia ricevuto un aiuto psichiatrico, e delle controversie che ha dovuto affrontare per via della sua fobia sociale o dell’essere considerato un idol piuttosto che un “vero rapper”. Atipico ma, profondo.
LE AGENZIE
Ovviamente la salute mentale è un problema che riguarda chiunque, ricchi e poveri, chi ha tutto e chi ha poco. E’ sicuramente da apprezzare il fatto che questi idols abbiano cominciato a parlarne apertamente, facendo si che seppur lentamente, discutere di questi problemi diventi sempre più comune e accettato. Anche in una società complicata come potrebbe apparire quella coreana. Ovviamente, non esiste un approccio giusto o sbagliato al problema, ciò che è invece evidente, è l’esistenza di un problema nel come viene gestita la malattia quando gli idols cominciano a mostrarne i sintomi.
Sono pochissime le case di produzione che hanno parlato apertamente di come forniscano supporto mentale e aiuto professionale ai propri cantanti. La FNC Entertainment è fortunatamente tra queste: “Forniamo ‘programmi di cura’, ai quali tutti i trainees partecipano da quando inizia il loro apprendistato in poi”.
La maggior parte delle agenzie però, afferma di provvedere ad un aiuto professionale o servizi di cura per la salute mentale solamente se gli idols stessi lo richiedono, organizzando solo dei check up annuali. Forse non il miglior modo di affrontare la questione, considerando il forte pregiudizio su queste tematiche ancora purtroppo presente nel loro mondo.
Nel 2011 è intervenuta la “Korea Creative Content Agency”, un’agenzia governativa che supervisiona tutte le attività “creative” (musica, videogiochi, moda, show televisivi, etc.) coreane, istituendo un centro apposito, il “Popular Culture Artist Support Center”, proprio per fornire supporto psicologico alle star. Fortunatamente il progetto sta crescendo, il numero di entertainers che ha deciso di usufruirne è cresciuto nel corso degli anni, anche se la maggior parte ha deciso di cercare aiuto in centri privati, per paura di alimentare voci indesiderate.
Finché le agenzie non terranno un comportamento unitario a riguardo, fornendo in modo continuativo e aperto questi servizi, sarà difficile assicurare la salute mentale di idols e trainees.
MILK CLUB
Dove le agenzie devono ancora arrivare, in questo caso potrebbero essere arrivati invece gli idols stessi. Con un’iniziativa che ci sentiamo di definire positiva, il leader dei Super Junior, LeeTeuk, nel 2009 parlò (tramite il social coreano “CyWorld”) dell’esistenza di un misterioso club nato per amici e altri idols che soffrivano di melanconia e tristezza. Il nome del gruppo? “Milk Club”.
Ed ecco i post:
“… mi piacciono i posti calmi..”
“… mi piacciono i posti senza persone..”
“… pensandola in questo modo, in verità sono nel Milk Club..”
più tardi:
“… Milk Club… un incontro di anime depresse… molti sentimenti di depressione… Sembra che mi stia cominciando a piacere il periodo di depressione…”
e così via. LeeTeuk arriva pure a nominare altri artisti della SM Entertainment, membri degli SHINee (Onew), DBSK (Yoochun) e Girls’ Generation (Taeyeon e Yoona), dando a tutti il particolare titolo di “Lady” (Lady Teuk, Lady Yoong, Lady Taeng) all’interno del club.
Che si tratti di un vero circolo o un rifugio per idols con problemi di depressione, rimane il fattore positivo: aver parlato apertamente del problema. Il mistero tuttavia rimane ancora oggi.
LA SOCIETA’ COREANA
La Corea del Sud può vantare il triste primato di paese asiatico con la più alta percentuale di suicidi, nonché una delle più alte fra i paesi sviluppati. Come mai?
Sicuramente per una molteplicità di fattori, tra i quali primeggiano l’importanza data alla ricchezza e al benessere economico. Una delle cose che però influenza di più questa situazione è l’imbarazzo sociale che creano le malattie mentali. Ovviamente, si tratta di una prerogativa coreana ma, molti studi e ricerche sociali hanno dimostrato come in Asia questa vera e propria stigmatizzazione della malattia trovi una rilevanza maggiore.
Più di quanto possa apparire possibile, le persone che vedono diagnosticarsi la depressione o una malattia similare, hanno grandi difficoltà a trovare lavoro o a tenersi il proprio.
Per non parlare del grande peso che in questa società si da alla famiglia e all’onore, peso che spinge le persone a mettere da parte i propri problemi per mantenere questo onore intatto. E’ sicuramente un tabù parlare di depressione o ansia, anche con amici o familiari.
Detto ciò, è facile capire come le persone interiorizzino questi sentimenti e li manifestino il meno possibile. C’è poca fiducia anche nei confronti di psicologi e psichiatri, in pochi hanno voglia di aprirsi con loro o di seguire la loro terapia.
Essere un cittadino normale in una società del genere può sicuramente portare a cercare di risolvere da solo e in segreto il problema, aggravando così la malattia. Ma essere un idol, dal quale ci si aspetta niente di meno che la perfezione, può portare alla stesse conseguenze in modo più veloce, frequente e grave.
Sono diversi, purtroppo, i casi di suicidio di attori e cantanti avvenuti negli scorsi anni. Uno fra tutti, nel 2015, riguarda la giovanissima So Jin, partecipante del reality “Baby Kara”, trovata morta nel giardino di un palazzo a Daejeon, la sua città. La ragazza soffriva di una forte depressione, soprattutto dopo la conclusione del contratto con la DSP.
La cultura e i tabù che circondano la salute mentale devono sicuramente essere modificati o abbattuti. Le compagnie di produzione devono riconsiderare la propria posizione a riguardo. I fan possono supportare i propri beniamini abbassando le pretese e rispettando maggiormente la loro privacy. Ma, una delle modifiche fondamentali riguarda la nascita di una maggiore compassione da parte della stessa società in cui gli idols vivono. E’ necessario percorrere quesi passi per comprendere e capire chi soffre di queste malattie. Forse, così, meno persone sentiranno la necessità di nasconderle e meno idols soffriranno a tal punto da dover smettere di fare ciò che amano.
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