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Dazed: le canzoni migliori del Kpop nel 2020

Dazed: le canzoni migliori del Kpop nel 2020

| On 02, Gen 2021

La fine dell’anno è arrivata e la rivista statunitense ‘DAZED Magazine’ ha pubblicato un elenco delle migliori canzoni del K-Pop del 2020.

È stato uno degli anni più difficili per il mondo, ma uno dei più monumentali per il K-Pop. Queste canzoni sono state scelte per la loro assoluta luminosità nel buio di un anno deprimente.

Ecco le 40 migliori canzoni per Dazed: che ne pensate?

40. BVNDIT, “JUNGLE”
Le stridenti percussioni militari, il coro inebriante e il cenno del capo degli anni ’90 “Kiss Kiss” del cantante turco Tarkan creano un tocco con stile.

39. SEVENTEEN, “HOME;RUN”
I Seventeen creano una performance di classe che richiama le loro prime epoche, dove le mani jazz e i ganci d’ottone erano all’ordine del giorno.

38. ONF, “SUKHUMVIT SWIMMING”
Difficile immaginare qualcuno che trasformi “swimming swimming swimming” in un meme memorabile, ma questo è esattamente ciò che gli ONF riescono a tirare fuori qui.

37. NU’EST, “I’M IN TROUBLE”
Il caldo e ondulato R&B dei Nu’Est suona spesso con una sfumatura irta, come se stesse calpestando un pavimento cosparso di vetri rotti, ma brucia ancora magnificamente, nonostante il pericolo.

36. LOONA, “SO WHAT?”
“So What” ha dato a Loona la prima vittoria in uno spettacolo musicale sudcoreano, ed è un brano che esplode con un ritornello ad alta energia e lo spirito di non rinunciare mai a ciò che vuoi veramente.

35. THE BOYZ, “THE STEALER”
Una coreografia spaventosamente intensa e un concept da ‘ladro’ sono delizie visive, ma la teatralità vocale ariosa e le interruzioni scattanti lo rendono un piacere a tutto tondo.

34. ENHYPEN, “GIVEN-TAKEN”
L’atteso debutto degli ENHYPEN punta su un approccio leggermente sommesso ma molto raffinato con un ritornello fluido, armonie ben bilanciate e un intrigante concetto di vampiro.

33. AESPA, “BLACK MAMBA”
Le Aespa hanno creato abilmente quella che sembra essere una nuova storia del mondo fantasy, senza sacrificare un tocco pop accattivante.

32. IRENE X SEULGI, “MONSTER”
La subunit delle Red Velvet ha riportato un vecchio sound preferito del K-pop – il dubstep – al loro inno all’amore per la tua bestia interiore, gratificantemente rumoroso e liricamente stuzzicante.

31. PENTAGON, “DR BEBE”
Il cantautore dei Pentagon, Hui, si arrabbia in questo viaggio esplosivo attraverso il crepacuore. Il video musicale si svolge come un film dell’orrore, ma è esattamente come ci si sente durante una rottura disgustosa.

30. TREASURE, “BOY”
Il video musicale presenta alcune delle migliori scenografie dell’anno, ma altrettanto soddisfacente è la caduta di “Boy” nel ritornello. Quell’acuto sintetizzatore “dang-da-dang-da-dang-dang-dang” resterà nel tuo cervello per sempre.

29. IZ*ONE, “SECRET STORY OF THE SWAN”
Una sola parola: ottone. Vividi colpi di ottone in contrasto con la dolce voce delle IZ*ONE nel ritornello “swan swan swan” si sono rivelati polarizzanti, ma “Secret Story of the Swan” offre un ampio fascino incisivo e delizioso sound.

28. CHUNG HA, “PLAY (feat. CHANGMO)”
Le influenze latine accendono l’energia in questo brano estivo, perfetto per Chung Ha che prospera nelle grandi esibizioni.

27. TXT, “CAN’T YOU SEE ME?”
La prima metà del 2020 parlavano di giovinezza, poi i TXT sono diventati decisamente più oscuri, con chitarre seghe e ritmi trap mentre parlano di amicizie che cambiano e si spezzano.

26. GWSN, “BAZOOKA!”
Concettualmente ispirato alla pillola rossa e al coniglio bianco di Matrix, “Bazooka!” è generoso con l’effervescenza vocale, trasmettendo una sensazione genuinamente spensierata in un anno in cui ne avevamo davvero bisogno.

25. 1THE9, “BAD GUY”
“Bad Guy” è così melodicamente forte che corre verso il cielo: 1THE9 si sono sciolti quest’anno, ma questo è un finale impressionante.

24. SECRET NUMBER, “GOT THAT BOOM”
“Got That Boom” ha un ritornello che non si ferma e un ponte da squarciagola che fa impazzire.

23. MONSTA X, “FANTASIA”
Tra l’opulenza nera e oro del video e il caos contenuto del ritornello di “Fantasia”, i Monsta X escogitano le grandi mosse e le battute più grandi per cui sono amati.

22. APINK, “DUMHDURUM”
Il suono sofisticato e il fascino onomatopeico delle Apink trovano casa in un video musicale che sembra ispirato a Wes Anderson ma, ricco di metafore, è un intelligente compagno di narrazione.

21. DRIPPIN, “NOSTALGIA”
Drippin può essere un nome strano, ma l loro talento è ovvio: la voce disinvolta e il basso grosso di “Nostalgia” ricordano i veri classici del K-pop.

20. WONHO, “OPEN MIND”
“Open Mind” offre un clamoroso ritorno per Wonho, in un bran accattivante e seducente. La bellezza del brano sta nel mantenere una semplicità: la voce di Wonho tiene una mano gentile ma ferma sul volante e la strumentale è superpotente con funk e synth che distorcono con un occhio verso “Aerodynamic” dei Daft Punk.

19. MAMAMOO, “WANNA BE MYSELF”
La disco qui è un’ode accattivante al rispetto di sé, che, piuttosto che sposare battute ispiranti già sentite, riconosce il lato triste di sé (“Ridere davanti, piangere dietro”dice Moonbyul) e ci trasporta nel viaggio verso l’amor proprio. Il ritornello incarna questa lotta interiore ma il tutto si appoggia su una potente nu-disco unita a parti trap e un solitario ritmo di basso sulla strofa pre-bridge.

18. (G)I-DLE, “OH MY GOD”
“Oh My God” rimane sospeso tra paradiso e inferno nel ritornello mentre gioca contro la forma con un intro / outro di identikit e l’eliminazione di un bridge, con i versi cantilenanti e auto-flagellanti e il rap perfidamente spietato di Soyeon strisciano in profondità sotto la pelle.

17. ITZY, “WANNABE”
Le ITZY stanno guidando una tendenza visiva e musicale che prende a calci negli stinchi creando un ibrido tra i due concept femminili più popolari nel Kpop, girl cruch e cute. “Wannabe”, che unisce dance, house, hip-hop con un tocco di bubblegum-pop, è in linea con la loro discografia, ma il suo ritornello di combina l’impazienza giovanile con una frustrazione universale nel nascondersi, dando loro il loro colpo più istantaneamente appiccicoso e duraturo.

16. BTS, “BLACK SWAN”
A differenza delle esplosioni di “ON” e “Dynamite”, “Black Swan” è uno sguardo intimo a dei BTS che temono di perdere la connessione con la musica. Emergono fiduciosi da questa crisi ma con cautela, perché anche se l’oscurità minacciosa si ritira nel fotogramma finale del video musicale, i BTS sanno fin troppo bene che non si può sfuggire alle loro ombre ma semplicemente fare pace con esse.

15. ONEUS, “TO BE OR NOT TO BE”
Perché rilasciare una semplice canzone break-up quando lo si può fare con un tracollo esistenziale ispirato ad Amleto di Shakespeare? “To Be or Not To Be” costruisce la furia e il rimpianto su un grandioso coro in due parti. I sintetizzatori vengono lanciati come fulmini attraverso armonie ferite e il ritornello, distorto da un vocoder, si ripete come una provocazione. Proprio come Amleto è sanguinario e soprannaturale, anche gli ONEUS hanno sangue e demoni in abbondanza.

14. BLACKPINK, “LOVESICK GIRLS”
C’è un cuore sorprendentemente cupo nel banger ottimista di “Lovesick Girls”, dove, in un ritornello da capogiro, le Blackpink lamentano la verità nota e la loro debolezza: “Siamo nate per essere soli, ma perché stiamo ancora cercando l’amore”. L’amore ci rende tutti masochisti quindi se siamo destinati a percorrere ripetutamente il sentiero spezzato dell’amore, allora perché non ballarlo invece?

13. NCT U, “MAKE A WISH (BIRTHDAY SONG)”
Più di una mezza dozzina di singoli sono emersi nel 2020 dalle varie unità degli NCT, ma nessuno è sembrato così più eccentrico come “Make A Wish”. Fin dall’inizio, è una presa in giro perpetua, che aumenta lentamente la tensione solo per il coro che setaccia tra le dita come sabbia calda, o il falsetto del ponte e il sintetizzatore lamentoso che tira il riavvolgimento di un giradischi prima di raggiungere la piena fioritura.

12. GOLDEN CHILD, “ONE (LUCID DREAM)”
Il produttore BLSSD è un appassionato di archi lussureggianti e sintetizzatori meccanici e in questo brano dei Golden Child unisce i suoi cavai di battaglia con elettronica oscura e impetuosa, il basso funk si aggiunge a un ritornello rivelatore e la voce dei ragazzi piomba sulla strumentale. Il brano a una certa vira in un freddo groviglio di vocoder, sintetizzatore e archi per raddoppiare l’ultraterreno del pre-ritornello, e per una canzone rimanere ‘lucida’ e bella all’interno di tale imprevedibilità è sublime.

11. WEKI MEKI, “COOL”
Non solo è un brano pop dance incredibile, il cui basso profondo ed elastico e sintetizzatori lo riportano al 2010, ma anche la prova che le Weki Meki possono dire ed essere davvero COOL. “Cool” è più una celebrazione delle giovani donne che infrangono le regole e ignorano la ristrettezza sociale e non un semplice viaggio dell’ego di tre minuti e mezzo, e c’è una parte appuntita e ghignante nel ritornello che si lo rende epico.

10. SUPER M, “TIGER INSIDE”
“Tiger Inside” è un pop ispirato alla fauna selvatica che beneficia di tocchi leggeri e un ritornello gioioso e coinvolgente. “Tiger Inside” colpisce per il suo spettacolo diretto e la capacità di coinvolgere lo spettatore. Non che i SuperM ci diano altra opzione: la coreografia è impeccabile, il ponte vocale è vulcanico e il video musicale è vertiginoso e ostentato. Nessuno ora sta facendo questa cosa come i SuperM. Nessuno potrebbe. E questo è la loro forza.

9. GFRIEND, “MAGO”
Il 2020 per le GFRIEND è stato magnifico, una rinascita, e “MAGO” è il brano nu-disco che le porta in cielo. Un’intro di synth anni ’80 accanto alle influenze disco della chitarra funk metallica e ai pianoforti: mentre “Apple” era immerso nell’immaginario libresco delle fiabe, “MAGO” fa abbracciare i poteri femminili e stregati della vita reale. C’è una storia d’amore in questo brano, ma è con loro stesse – “La mia vita ti sta aspettando… lei mi sorride allo specchio”- e questo si manifesta come un coro stellato centrale in una sofisticata festa di una canzone pop.

8. ATEEZ, “ANSWER”
Come epilogo della serie Treasure degli ATEEZ, “Answer” sostiene conclude la narrazione senza rinunciare alla forza del gruppo e all’idea di superare gli ostacoli. Anche il testo è più ottimista, la malinconia filtra attraverso l’EDM pulsante e il finale spettacolare, è manifesto della stanchezza delle battaglie combattute. “Answer” racchiude inaspettatamente l’esaurimento, la determinazione e la speranza del 2020, anche se è stato rilasciato a gennaio di quest’anno.

7. TWICE, “I CAN’T STOP ME”
Con il suono anni ’80 e una moltitudine di sintetizzatori, le battute di apertura sono travolgenti e istantaneamente trasportanti, ma la forza è nel fatto che sotto la tonalità neon c’è un testo stellare. Il ritornello è la pièce de résistance melodica: “I Can’t Stop Me” pianta il suo trono nel punto debole tra l’indulgenza della nostalgia e le aspettative del giorno d’oggi, estremamente fiducioso che canticcheremo il ritornello per gli anni a venire.

6. DREAMCATCHER, “SCREAM”
Rimanendo fedele alle loro armi creative nel corso degli anni, “Scream” affonda la sua lama in profondità. Sebbene il gruppo abbia trame fittizie, non è difficile correlare i testi al crudele trattamento online che gli idol sopportano dagli anti-fan, ‘Per favore, non voglio urlare’. Tengono il controllo, esercitando il potere attraverso la forza della voce e della coreografia mentre “Scream” si lancia a pugni verso il suo outro dove capovolgono lo scenario in questo colasso emotivo con la richiesta vedere tutti urlare.

5. STRAY KIDS, “BACK DOOR”
“Back Door” è un chiassoso inno alla festa in cui la coreografia si ispira alla Ganggangsullae, tradizionalmente una danza femminile. Gli Stray Kids impilano con cura il caratteristico gancio dell’elettronica aliena e una linea di basso funk brillante prima di far cadere “Back Door” in un finale di mosh pit EDM.

4. EVERGLOW, “LA DI DA”
I sintetizzatori degli anni ’80 hanno lasciato un segno indelebile quest’anno, ma “La Di Da” va al di là di come appare questa tendenza nel mainstream globale. Scava intorno a gruppi synthwave hardcore come Power Glove e Dance of the Dead per l’ispirazione, trasponendo lunghi tagli ghiacciati di synth sulle strofe e integrando esplosioni dell’eco wheedling della chitarra usata gratuitamente dai rocker degli anni ’80 e dalle pop star allo stesso modo. Le Everglow trionfano grazie a una traccia magistrale su cui la loro voce colpisce e si intreccia con un ritmo impeccabile e un ritornello mostruoso inarrestabile.

3. TAEMIN, “CRIMINAL”
Aprendo la canzone con una grazia ariosa ma sinuosa, Taemin trasforma i testi toccati dal tormento in qualcosa di scintillante, pericoloso e coinvolgente. “Criminal” eccelle come una tragedia squisita in cui è birichino e sottomesso ma anche complice… ma non vuole né la tua compassione né essere salvato. Sei sempre e solo un testimone della sua beata agonia, ma è impossibile allontanarsi da questo opulento pezzo di cinema sonoro.

2. SUNMI, “PPORAPPIPPAM”
“Pporappippam” è esplosione del city pop il suo coro scintillante reso visivamente gioioso nel video musicale. Sunmi vola più in alto quando il suo romanticismo e il suo pessimismo si scontrano per creare un calcio empatico verso il brano dance. Ci è permesso essere frustrati dall’effimere notti perfette e ubriache d’amore, ma la vita non si ferma in loro assenza e, come Sunmi, dovremmo viverla favolosamente.

1. ACE “GOBLIN (FAVORITE BOYS)”
“Goblin (Favorite Boys)”, che svolge il doppio ruolo di inno auto-hype e uno strumento di costruzione del mondo ispirato al mito coreano, adotta chitarre rock simili e percussioni a tutto gas per creare un giro da brivido turbo. Aggressivamente angosciato, “Goblin” non ha un briciolo di somiglianza musicale con i suoni degli anni ’70 e ’80 che attualmente caratterizzano il K-pop, ma il modo in cui attira l’attenzione riflette la mentalità più grande, migliore, più audace e più sfacciata dell’ultimo decennio: “Non fare paragoni, qualunque cosa facciano, noi lo facciamo meglio”. Le canzoni pop megalitiche sono ricompense ad alto rischio, spesso rischiano di crollare sotto le loro ambizioni ma, dall’inizio alla fine, “Goblin” si erge in alto, con orgoglio, sparando un momento dopo l’altro.

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