PR | On 10, Feb 2022

Il 2 febbraio, Chaewon, ormai ex-APRIL, ha aggiornato i fan sulla sua causa in corso contro l’ex compagna di gruppo Lee Hyunjoo facendo un lungo video su Youtube.

Chaewon ha detto di aver avviato la causa per diffamazione, dato che giravano false informazioni su di lei, a partire dalle accuse di bullismo fino ad arrivare alle voci che la vedevano in una relazione amorosa con un manager. Dopo l’indagine la polizia ha stabilito che l’imputato (Lee Hyunjoo) non era ‘non colpevole’ e lei si dice pronta a presentare ricorso.

Chaewon ha poi rivelato i dettagli del rapporto della polizia, incluso il motivo per cui il caso si è concluso con la “non colpevolezza”: la polizia ha stabilito che “le testimonianze di testimoni tra cui i membri delle April, il presidente dell’agenzia del gruppo, il manager del gruppo, l’ex membro del gruppo e gli insegnanti di coreografia devono essere ritenute inaffidabili a causa dei loro stretti rapporti con l’attore. Inoltre, è difficile stabilire se le affermazioni possano essere considerate del tutto ‘false informazioni’, poiché il rapporto di un membro con un gruppo e i suoi sentimenti personali sono chiaramente soggettivi. Pertanto, è difficile confermare oggettivamente la verità della questione. Inoltre, le prove presentate dalla convenuta, comprese le annotazioni del suo diario, le testimonianze scritte di tirocinanti che erano sotto l’azienda prima della sua partenza dal gruppo, ecc. non possono essere etichettate come “false”. Infine, ci sono motivi per sospettare che la datazione affermi tra l’attore e il dirigente/manager di allora può essere esagerato; tuttavia, a causa del rifiuto del teste di testimoniare, è difficile confermare se l’affermazione è vera o falsa”.

In pratica la polizia ha determinato testimoni “affidabili” e “inaffidabili” in base a criteri soggettivi, il tutto basato su prove circostanziali e alcune prove, altri messaggi ecc, per negare la sua relazione col manager sono state rifiutate come non accettabili.

Per Chaewon ha deciso di continuare con l’appello perché lei non ha nulla da nascondere.

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