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L’odio ingiustificato a Seoul Mafia e la dittatura del politicamente corretto

Nella sempre più presente dittatura del politicamente corretto, è difficile trovare qualcuno disposto a contestualizzare, comprendere e analizzare un fatto prima di esprimere un’opinione, così come è ancora più complesso trovare persone che online siano in grado di esprimere un eventuale disappunto in modo preciso, argomentato ed educato; elementi che dovrebbero essere fondamentali nel ragionamento, nell’esposizioni, vengono puntualmente sostituiti da superficialità, da insulti e da quella fastidiosa #Cancelculture che sembra la risposta di un bambino di circa 3-4 anni.

Seoul Mafia, nome d’arte di Marco Ferrara, nel dettaglio è stato attaccato dopo aver condiviso tra le storie del suo account Instagram una foto di tre membri degli Stray Kids intenti a mangiare una pannocchia, che per chi segue il canale di Marco è un ormai simbolo, un modo di dire per indicare bei ragazzi, oltre che la parola usata anche per se stesso. Marco pubblicando la foto, ha scritto: “Vorrei commentare ma è meglio di no XD”

Alcuni hanno letto questa storia come un commento volgare, volto a sessualizzare i tre ragazzi che al momento dello scatto, affermano coloro che lo hanno criticato, erano anche minorenni. E’ partita una serie di insulti, critiche, account segnalato e il terribile hashtag #Cancelculture, tanto grave da obbligare Seoul Mafia prima a cancellare la foto, spiegare che la foto era ironica e che non voleva offendere o mancare di rispetto a qualcuno, e poi fare anche un video di spiegazioni.

Nel video di spiegazioni, Marco accetta le critiche, anche se l’intento non era sessualizzare quegli idol ma fare una battuta, ma rifiuta gli insulti che ovviamente, sono orribili, così come non resterà in silenzio dinanzi a chi lo definisce un pedofilo ed è pronto anche ad azioni legali.

Nonostante le critiche, Seoul Mafia non ha, di fatto, scritto nulla di davvero volgare in merito alla foto e, conoscendo il personaggio, non si è mai espresso in modo esplicito o sessuale su idol, persone, donne o ragazzi. Anche se il messaggio può essere letto con malizia (ovviamente qui si entra nell’ambito dell’interpretazione), contestualizzando il tutto si può comprendere l’intento di Marco e come sia sbagliato, immaturo, superficiale e orribile definirlo, per questa storia, un pedofilo. Sottolineiamo anche che il membro più giovane degli Stray Kids al momento del debutto nel 2018 aveva 17 anni, 18 anni in Corea del Sud, quindi anche l’argomentazione ‘minorenni’, se contestualizzata, fa giungere a un altro risultato.

Noi di CiaoKpop non possiamo che essere vicini a Marco, in passato lo abbiamo intervistato e ci sentiamo di ribadire che tutto questo odio è assolutamente immotivato.

33 cuori per questo articolo
PR

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  • Questione inutile.

    Lui ineccepibile, criticabile unicamente per non evidenziare la sua vera preoccupazione e cioè la paura che gli chiudano il canale (senza andare a scomodare sedute dallo psicologo, integrità morale e quant'altro).

    Non so come funzioni YT, ma dubito che anche ricevendo segnalazioni di massa un canale possa essere chiuso per un motivo del genere perché è palese che stesse scherzando. E non è vero che la battuta non aveva un significato sessuale: mi risulta che quasi tutti gli idol abbiano più di 15-16 anni e, per chi apprezza, possono tranquillamente essere sessualizzati anche se non sono maggiorenni, chi lavora in questo settore lo mette in conto, insomma. Se tu metti un aitante giovanotto o una ragazzina a sculettare nei video è LOGICO che venga sessualizzato chiunque e DA CHIUNQUE.

    Il vero controsenso (e problema) di tutta questa fuffa è un altro: Marco dice che ha ricevuto MIGLIAIA di commenti offensivi dalle k-poppare (italiane, presumo) che, oltre a ricordarci il livello generale di maturità, si rivelano anche delle belle ipocrite: giorni fa ho visto dei video girati da delle fans italiane ad un concerto (BTS mi pare) in cui si potevano udire dei commenti di una volgarità che neanche nei peggiori bar di Caracas quando passa Belen in TV.

    E queste bambine (che ne sanno parecchio per la loro età, vi assicuro) magari sono le stesse che poi si indignano e lanciano #cancelblablabla.

    Vorrei concludere con qualche battutaccia, ma scenderei al loro livello quindi meglio di no. Però posso dare un indizio: c'entrano le pannocchie.

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