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Le peggiori compagnie Kpop: il caso J&Star Company

Le peggiori compagnie Kpop: il caso J&Star Company

| On 01, Nov 2021

Quali sono le peggiori compagnie di intrattenimento del K-pop? Che cosa si intende per ‘peggiori’? E c’è davvero qualcuno che si salva?

E’ difficile parlare in modo oggetto di migliore e peggiore, ma questa serie di articoli sulle varie compagnie d’intrattenimento coreane vogliono mostrare il lato più brutto dietro i magnifici e brillanti set del Kpop o stage degli idol.

Parleremo di diverse compagnie d’intrattenimento coreane analizzando i loro lati peggiori, alcuni volte in termini di trattamento dei trainee e degli idol, altre volte in presenza di cause legali e controversie, ma anche una pessima gestione degli artisti e del loro lavoro o la mancanza di uguaglianza all’interno di un gruppo.

In questo articolo analizzeremo le criticità della J&Star Company.

La J&Star Company è una piccola compagnia fondata nel 2007 famosa soprattutto per la band rock The Rose. Sebbene si presenti come un’etichetta che ascolta e supporta gli artisti, rendendoli liberi di esprimersi musicalmente come preferito, in realtà sono stati svelati comportamenti simili a tante altre realtà.

Sono accusati di aver sfruttato il gruppo, con orari e schedule massacranti, di non averli supportati a dovere e, come prevedibili, di non averli pagati. Tutto questo nonostante il sito riporta “Diamo valore all’autenticità, che ci aiuta a crescere come una compagnia d’intrattenimento di cui il pubblico può fidarsi”.

I The Rose nascono nel 2015 e cercano un’agenzia con cui lavorare: suonano e scrivono le loro canzoni ma hanno un’immagine musicale ben precisa e cercano il posto giusto che sappia valorizzarli. Il gruppo debutta ufficialmente con la J&Star Company nel 2017 con un discreto successo del pubblico, soprattutto quello internazionale.

Con molte visualizzazioni su youtube e Billboard che definisce il loro debutto una delle canzoni Kpop più belle del 2017, i The Rose riescono a tenere il primo concerto in Corea del Sud e poi un tour americano ed europeo nel 2018, tutto sold out. Ad aprile 2018 pubblicano il primo minialbum e il tour europeo e australiano inizia a fine anno. Dopo il tour americano, un altro tour lascia pochissimo tempo al gruppo.

Poco prima del tour europeo il gruppo torno con ‘She’s in the Rain’ il cui MV riceve aspre critiche per aver mostrato foto dell’account instagram del suicida Junghyun degli SHINee. L’agenzia dice che non lo sapevano, le foto sono scelte per motivi artistici, lo eliminano e ne girano un altro.

La band The Rose di nuovo a Milano: pronti a partecipare?

Nel 2019, subito dopo il tour europeo, il gruppo partecipa allo show televisivo ‘Super Band’, arrivando quarti e attirando molta attenzione in patria. Woo-sung soprattutto attira l’attenzione e infatti dopo un paio di settimane debutta da solista.

A giugno 2019 annunciano un altro tour con 22 tappe che sarebbe iniziato ad agosto e durato ben 4 mesi. Nel mentre, ovviamente, l’agenzia ci infila un altro comeback.

I The Rose contro la loro agenzia: mai ricevuto nessun pagamento e schedule massacranti

A febbraio 2020 il castello di carta crolla e i The Rose iniziano una causa contro la J&Star Company per rescindere il loro contratto esclusivo. La band afferma che l’agenzia non ha fornito alcun pagamento dal loro debutto e che ha richiesto un’impossibile programma distruttivo.

I The Rose spiegano i motivi dettagliati della richiesta di risoluzione del loro contratto

Non solo non vengono pagati, ma non vengono nemmeno dati loro i dettagli di quanto l’agenzia ha speso e quali sono i profitti, inoltre la compagnia ha deciso da sola di pianificare un tour americano in 17 città nell’arco di 32 giorni. La J&Star Company ha negato le accuse affermando che il gruppo stava mentendo, che hanno dato molti problemi, assenze ingiustificate, partner nascosti e che hanno e stavano ripetutamente violando il contratto, oltre che diffamarli.

Ad oggi questa causa non si è ancora conclusa e i membri, divisi tra attività soliste e militari, trova sempre il tempo di riunirsi e fare foto e video per i fan.

Ciò che rende ancora più triste la storia della J&Star Company e dei The Rose è che tutto sembrava perfetto, stimolante, giusto, un’agenzia che rispetta gli artisti lasciandoli liberi, e invece la realtà era diversa. Guardando il folle calendario dei The Rose è evidente che l’agenzia li ha sfruttati come meglio poteva, pretendendo troppo da loro e non chiedendo opinioni o idee.

Cosa ne pensate di questa storia? Dove ha sbagliato questa agenzia?

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