K.Will è tornato.
Quest’affermazione, che i fan del cantante speravano di sentire da circa un anno, è carica di significati. Il primo è ovvio: K.Will è tornato con una nuova canzone, un nuovo MV, un nuovo album. Il secondo è meno scontato e più simbolico: K.Will è tornato – come il titolo stesso dell’album, [re:], suggerisce – allo stile che gli è più caro, dopo essersene in parte discostato con Day 1 e Love Blossom.
K.Will è tornato a farci emozionare, a farci piangere, a spezzarci il cuore, come solo lui e la sua voce sanno fare. E non solo Growing e il suo MV assolvono al compito in maniera più che egregia (guardare il video qui sopra per credere), ma tutto il mini-album, opera di compositori come Kim Do Hoon, Epitone Project, The Name, Kim Yi Na, Min Yeon Jae e Future Unison, è ispirato, più che al tema dell’amore in sé, al tema del distacco e della mancanza.
Nell’MV di Growing, in particolare, questi temi sembrano uscire con forza ancora maggiore, perché messi a contrasto con tutti gli elementi tipici della primavera, che nell’immaginario comune è invece simbolo ed espressione di amore e sentimenti che sbocciano. Son Jo Joon (Coffee House, Reply 1994) e Park Ha Sun (Capital Scandal, Two weeks, Three days) sono gli interpreti di questo amore doloroso, sofferto, appassito.
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