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K-pop in Giappone - Ovvero: come l'ondata coreana sia calata, cambiata e forse in declino?

K-pop in Giappone – Ovvero: come l’ondata coreana sia calata, cambiata e forse in declino?

| On 22, Apr 2019

Ci sono state due volte nella storia del Giappone in cui si è assistito al boom dei contenuti coreani nel paese del Sol levante: dopo il famoso drama ‘Winter Sonata’ nel 2004 (dal 2005 già iniziò il declino – in seguito al drama vi fu un aumento di 2,3 miliardi di dollari negli scambi commerciali tra Giappone e Corea del Sud, comprese le entrate turistiche derivanti dalle visite alla città natale del personaggio TV) e nel 2009-2010 con il popolare K-POP (un’onda durata fino al 2012/2013) che ha portato, in conseguenza, un flusso nel paese dei vari prodotti coreani.

Già a inizio 2013 dati statitici mostravano un altro atteggiamento dei giapponesi rispetto, nello specifico, ai drama coreani: in totale il 67% dei giapponesi affermava di non guardare più/mai drama coreani. Questo declino corrisponde al periodo di scontro politico tra Corea e Giappone: i sentimenti anti-Hallyu che sfociarono nell’annuncio della NHK di non mandare più in onda drama coreani, odio verso Kim Tae Hee (aveva sostenuto pubblicamente che l’isola di Dokdo fosse territorio coreano e non giapponese), verso Jiyeon delle T-ara (il modo in cui mangiava noodle -dal coperchio- in un CF giapponese è stato considerato barbarico e incivile), verso Jang Geun Suk (accusato, per un fraintendimento, di voler ‘mangiare’ la porno-attrice Sora Aoi), verso le 2NE1 (la canzone ‘Hate You’ è stata accusata di parlare di sentimenti anti-giapponesi), verso le SNSD e KARA (descritte come gruppi che vendono favori sessuali a uomini di potere).

“Col passare del tempo sono emerse questioni politiche e l’ombra ha coperto e oscurato la Hallyu Wave.” ha detto Tajima.L’attenzione si è, di fatto, raffreddata tra il grande pubblico, tuttavia, i fanbase sono rimasti uniti e compatti. Gruppi come TVXQ e 2PM hanno una fanbase immortale. Ogni volta che queste band tengono un concerto a Tokyo Dome, che può ospitare 50.000 persone, tutti i posti sono venduti.” L’SM ha svelato che nonostante nel 2014 ci sia stato il fatturato migliore di sempre in Giappone (circa 250 milioni di euro), i profitti aziendali sono stati in costante diminuzione dal 2012 (nel 2014 il 70% dei profitti all’estero di SM Entertainment proviene dal Giappone). Le agenzie, quindi, dal 2013/2014 hanno iniziato a puntare soprattutto ai mercati asiatici e cinesi (almeno fino alla crisi missilistica THAAD).

Dal 2013-2014, quindi, l’Hallyu ha perso la sua nota attrattiva tra i giapponesi e il grande pubblico, ma questo non vuol dire che sia del tutto scomparso. Il KCON in Giappone del 2015 ha avuto numeri da record: centinaia di persone hanno formato una coda ore prima (anche notti prima) che il più grande festival K-pop del mondo iniziasse, più di 33.000 persone hanno partecipato all’evento, il doppio del precedente anno.

Proprio tra il 2015 e il 2017 vi è il periodo noto come ‘Nuovo stile coreano’ con cui i giapponesi hanno iniziato a incorporare la cultura coreana nella vita quotidiana e gli esempi maggiori si sono intravisti nell’uso sempre più elevato della chirurgia plastica, una moda ‘gal’ ispirata alle 2NE1 (nel 2011 al debutto vendettero 70’000 biglietti per il loro primo concerto, una notizia che finì nelle prime pagine di tutti i giornali giapponesi del periodo -a ivello di vendite e classifiche, in realtà, il gruppo non andò benissimo-), cosmetici – make up – stile coreano, vestiti di coppia, Gyomi e Bastone per selfie. Dal 2017 ad oggi è iniziata la terza ondata della Korean Wave, avviata dopo la crisi THAAD e i rapporti Russia/Cina che hanno riportato l’attenzione della Corea in Giappone: la musica e lo stile coreano si sono diffusi soprattutto tra gli studenti di scuola superiore. La popolarità delle TWICE ha sconvolto i precedenti equilibri e sempre più idol (ma anche ragazzi) stanno iniziando ad imitare lo stile coreano (Gruppi collegati alla famosa etichetta giapponese Johnny & Associates come i King & Prince ma anche i BTZ sono stati più volte accusati di aver copiato stile nel vestirsi e musicale dei BTS). Dal momento che la terza ondata coreana è guidata dagli influencer dei social network, questo non giunge in TV e nei programmi televisivi, quindi è ben lontano dal boom generale delle precedenti ondate che hanno coinvolto anche casalinghe e anziani.

In questo momento restano famosi, nonostante tutto, i vecchi gruppi come TVXQ, Girls’ Generation, KARA e BIGBANG, ma continuano a essere noti anche gruppi come EXO, BTS, 2PM e TWICE. Uno dei gruppi che sta facendo meglio negli ultimi anni in Giappone sono le TWICE, i loro singolo riescono a vendere tanto quanto un gruppo giapponese famoso, anche se sono circa a 1/4 dei risultati ottenuti dalle famosissime e potentissime AKB48. Nonostante tutto la popolarità che comunque hanno in Giappone non si avvicina alla grande popolarità che le TWICE hanno in Corea del Sud.

I risultati degli ultimi anni, comunque, sono ben lontani da quelli sorprendenti della seconda ondata della K-Wave e coinvolgono fanbase già esistenti: infatti se consideriamo le vendite totali (ma anche dei singoli e degli album -dati ufficiali Oricon- o i concerti) di gruppi k-pop in Giappone, solo tre su dieci (l’ipotesi migliore) appartengono all’ultima generazione.

-Vendite totali
1. TVXQ 9,685,916
2. KARA 3,877,892
3. SNSD 3,495,160
4. BTS 2,877,915
5. BIGBANG 2,504,006
6. TWICE 2,100,386
7. SHINee 2,063,766
8. 2PM: 1,989,748
9. Super Junior: 1,354,262
10. EXO 1,320,619

-Top 10 Album più venduto
1.SNSD – Girls’ Generation 872,401
2.KARA – Super Girl 746,681
3.TVXQ – Best Selection 584,843
4.KARA – Girl’s Talk 484,635
5.BTS – Face Yourself 336,050
6.TVXQ – Tone 331,600
7.TVXQ – The Secret Code 317,699
8.TVXQ – Time298,389
9.TWICE – #Twice 296,106
10.TVXQ – Tree 264,318

-Top 10 Singolo più venduto
1.BTS – Fake Love/Airplane pt.2 471,083
2.BTS – Mic Drop/DNA/Crystal Snow 397,242k
3.TWICE – Wake Me Up 354,088
4.TWICE – Candy Pop 340,992
5.TVXQ – Break Out 299,412
6.TVXQ – Why? 285,051
7.BTS – Blood, Sweat&Tears jp ver. 268,206
8.TVXQ – Stand By U 233,057
9.KARA – Go Go Summer 230,813
10.TVXQ – Toki Wo Tomete 229,332

-Lista dei concerti tenuti da artisti coreani in Giappone nel 2018 con i biglietti venduti:
20. Kim Hyun Joong | 41.000 persone; 15 concerti
19. GOT7 | 50.000 persone; 11 concerti
18. WANNA ONE | 59.000 persone; 3 concerti
17. Taemin (SHINee) | 60.000 persone; 26 concerti
16. MONSTA X | 64.000 persone; 10 concerti
15. WINNER | 71.000 persone; 25 concerti
14. FTISLAND | 93.000 persone; 15 concerti
13. Jaejoong | 99.000 persone; 11 concerti
12. Seungri dei BIGBANG | 102.000 persone; 6 concerti
11. Super Junior D&E | 102.000 persone; 19 concerti
10. EXO-CBX | 118.000 persone; 8 concerti
9. Junho (2PM) | 128.000 persone; 22 concerti
8. BLACKPINK | 134.000 persone; 8 concerti
7. TWICE | 179.000 persone; 21 concerti
6. SEVENTEEN | 199.000 persone; 11 concerti
5. iKON | 234.000 persone; 20 concerti
4. EXO | 259.000 persone; 9 concerti
3. SHINee | 275.000 persone; 5 concerti
2. BTS | 375.000 persone; 11 concerti
1. TVXQ | 1.280.000 persone; 48 concerti

Si potrebbe notare, però, una certa tendenza del K-pop per quanto riguarda il Giappone: dopo la chiusura della Cina è innegabile che le agenzie coreane si siano nuovamente rivolte al mercato giapponese e sempre più gruppi k-pop hanno vari idol giapponesi al suo interno. Ad esempio (considerando solo gli ultimi 2-3 anni) le TWICE hanno tre di nove membri giapponesi (Sana, Momo e Mina), nelle Cherry Bullet altre tre giapponesi (May, Remi, Kokoro), nelle GWSN c’è Miya di origini giapponesi, nelle Nature c’è Haru, nei PENTAGON c’è Yuto, negli NCT c’è Yuta, negli ONF c’è U, nei JBJ95 c’è Kenta, nel reality YG Treasure Box c’era Haruto, addirittura la terza stagione di Produce 48 aveva metà della trainee giapponesi dalle AKB48 e nel gruppo finale, le IZ*ONE ci sono tre giapponesi (Sakura, Nako, Hitomi).

Perché il Kpop è ancora interessato al Giappone? La risposta è semplicissima: il Giappone è il secondo mercato più importante per la musica, è il paese in cui la musica paga di più in quanto la pirateria è quasi totalmente assente e l’acquisto di album fisici (anche in tante versioni per collezionismo) resta altissimo. E’ una certezza per il K-pop che deve combattere contro una pirateria sempre più presente e contro la musica digitale di compagnie coreane che paga pochissimo (un brano in digitale viene acquistato dagli utenti coreani a circa 5 centesimi di euro – Articolo completo: QUI). Il Giappone è fonti di guadagno e la Corea non vuole rinunciarci, ovviamente. Ad esempio, considerando le vendite registrare dall’Oricon per il 2018 ecco i numeri da capogiro degli artisti coreani in Giappone:
6th: BTS – 48 million USD
11th: TWICE – 34 million USD
16th: TVXQ – 22 million USD
25th: Big Bang – 13 million USD
26th: SHINee – 12 million USD
36th: Seventeen – 11 million USD
50th: EXO – 7 million USD
74th: Wanna One – 4.7 million USD
78th: G-Dragon – 4.5 million USD
86th: MONSTA X – 4 million USD
91st: JYJ’s Jaejoong – 3.8 million USD
96th: EXO-CBX – 3.6 million USD
99th: iKON – 3.3 million USD
Anche togliendo i costi e le spese, l’introito resta più che soddisfacente.

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