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In Corea del Sud quasi tutti gli sceneggiatori di drama sono donne?

La programmazione televisiva in prima serata in Corea, proprio come negli Stati Uniti, ha aumentato gli sforzi per attrarre le giovani spettatrici presentando personaggi femminili più complessi e comunicativi. Tuttavia, negli Stati Uniti la maggior parte di quei personaggi sono creati da uomini. Secondo il Center for the Study of Women in Television and Film, solo il 27% dei registi, scrittori, produttori, produttori esecutivi, editori e direttori della fotografia che lavorano nella TV USA sono donne. In Corea del Sud il numero di sceneggiatori femminili è più vicino al 90%.

La maggiore prevalenza di sceneggiatori femminili significa che i drama coreani superano il test di Bechdel. Il Bechdel Test, creato da Alison Bechdel nel 1985, offre tre criteri minimi per giudicare le opere di finzione: per superare questo test ci devono essere, tra le tante cose, due personaggi femminili che parlano tra loro di qualcosa di diverso dagli uomini, così come una rappresentazione realistica e positiva.

Così come la maggior parte degli sceneggiatori sono donne, la maggior parte dei registi del drama sono uomini. Il valore dei due ruoli è, ovviamente, simile per il successo di un programma, soprattutto ricordando che la maggior parte dei drama viene scritto, registrato e montano settimana dopo settimana, durante la messa in onda.

I film e serie tv scritti principalmente da sceneggiatori femminili hanno maggiori probabilità di fornire una prospettiva femminile, rendere omaggio allo sguardo femminile e includere donne che hanno conversazioni sulle vita quotidiana delle donne, proprio le cose su cui spesso le trame dei K-drama tendono anche a concentrarsi.

Tra le star coreane della sceneggiatura femminile ci sono le sorelle Hong Jung Eun e Hong Mi Ran, che hanno scritto ‘You’re Beautiful’ (la protagonista si traveste da uomo e diventa un idol) e ‘The Master’s Sun’ (la protagonista è una donna che vive come un’emarginata dopo che ha iniziato a vedere i fantasmi); Kim Eun Sook, autrice di ‘Secret Garden’, ‘Goblin’ e ‘Descendants of the Sun’ (La protagonista è una promettente dottoressa); Noh Hee Kyung scrittrice di ‘That Winter The Wind Blows’ and ‘It’s Okay, That’s Love’, Kim Eun Hee che ha scritto ‘Signal’ (un thriller emozionante) and ‘Kingdom’ (un drama horror sugli zombie in epoca passata); e Park Ji Eun, autrice di ‘My Love From The Star’, ‘The Producers’ e ‘My Husband Got A Family’.

In ambito film, purtroppo, ci sono poche ma belle eccezioni, come la nota Byun Young-joo che con ‘Helpless’ ha sbancato il botteghino coreano; Eung-cheon Kim che ha diretto pià di 60 film e scritto la sceneggiatura per 11 di questi; Ji-na Yeo che ha scritto la versione originale di ‘La casa sul lago del tempo’ (remake americano din un film, appunto, coreano). Questo avviene, citando il Geena Davis Institute e UN Women, in un paese in cui il 36% dei personaggi principali nei film sono donne e il 50% dei film ha ruoli femminili principali o co-protagonisti, numero più alti della media globale.

Come è stato spiegato da diverse registe coreane, come Yim Soon-rye o Lee Hyun-joo, spesso le donne hanno difficoltà a trovare produttori che sostengono i loro lavori, senza pretendere che loro facciano determinati generi (per lo più melodrammi). Molte delle registe più famose, infatti, sono state sostenute da produttori di sesso femminile, altra categoria abbastanza diffusa in Corea del Sud come Jaime Shim dei Myung Films.

Negli ultimi anni, i drama hanno iniziato a cambiare temi, mostrare disuguaglianze legali e sociali e si sono allontanati da standard abusati come la “Cenerentola” o “damigella in pericolo”. Nell’ultimo decennio i drama sempre più spesso hanno donne in carriera, donne più potenti, donne che parlano di lavoro, donne anche dai 30 anni in su. Ci sono più personaggi femminili che non hanno bisogno di essere salvati e, anzi, alcune salvano le loro controparte maschile.

Molto dipende, però, anche dai drama che si analizzano: i drama mattutini,quotidiani e weekend si rivolgono a casalinghe di mezza età e rappresentano i valori tradizionali come la famiglia e il patriarcato, una loro versione delle telenovele; i drama della sera e del fine settimana si rivolgono a un pubblico più giovane e sono più progressiste. Eppure anche i drama diurni, con spesso madri protagoniste, ultimamente stanno sempre più parlando di vari problemi familiari, su come crescere i figli o trattare i mariti.

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