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Il K-drama Avvocata Woo è davvero una buona rappresentazione dell'autismo?

Il K-drama Avvocata Woo è davvero una buona rappresentazione dell’autismo?

| On 03, Gen 2023

Cosa ne pensate del mondo in cui viene presentato l’autismo nel K-drama Avvocata Woo o Extraordinary Attorney Woo? Lo ritenere una buona rappresentazione dell’autismo? Hanno fatto un buon lavoro a mostrare la vita e le difficoltà di una persona acustica?

La risposta in realtà è complessa e per aiutare a capire il dilemma faremo riferimento ai pareri di persone autistiche che hanno visto il drama, di organizzazioni che si occupano dell’autismo e di un vero avvocato autistico.

Spoiler: la risposta è sì… e no.

Essere acustici in Europa e Italia non è facile, ma la situazione è peggiore in Asia e, nello specifico, c’è molto più pregiudizio sull’autismo e sulla disabilità in Corea del Sud, dove il primato della normalità sociale è tradizionalmente fondamentale. Per esempio anche le malattie psicologiche sono molto peggio considerate in Asia per più o meno lo stesso motivo.

“C’è molto più senso di vergogna, non solo per le persone con disabilità ma anche per le loro famiglie” afferma Son Da-eun di Autism Partnership Korea “Nonostante la prevalenza dell’autismo in Corea” – ai coreani viene diagnosticato un tasso di 1 su 38, rispetto alla stima globale dell’OMS di 1 su 100 – “raramente hai interazioni quotidiane con persone con autismo. Storicamente, le persone con autismo sono tenute a casa, nascoste dal mondo”.

Questo non vuol dire che non ci siano progressi in Corea. La consapevolezza pubblica si sta lentamente spostando, il che porta a una migliore accessibilità e a un maggior numero di fornitori di servizi. Tuttavia, è chiaro che l’autismo e la disabilità rimangono intensamente stigmatizzati in Corea, quindi, come conseguenza, non considerati qualcosa da affrontare. Infatti molti genitori si sono sentiti costretti a emigrare per cercare un migliore supporto medico per i loro bambini autistici.

In tal senso, è appropriato che la serie inizi con la difficoltà di Young-woo a trovare lavoro. Secondo l’Employment Development Institute of Korea, solo il 22% delle persone autistiche nel paese ha un impiego, il tasso più basso a livello globale.

In generale, quindi, nell’evidenziare le realtà della discriminazione il drama fa davvero un ottimo lavoro. Ovviamente non si pone mai in atteggiamento di sfida del sistema che guida quella realtà, ma comunque enfatizza i problemi all’interno.

Il drama illustra in modo appropriato come ci si sente a muoversi in un mondo (spesso ostile) con autismo. “Mi sono sentito estremamente rappresentato” mi dice Haley Moss, un avvocato autistico e sostenitore della neurodiversità, “Le persone in genere sono molto gentili con me. Ma molte volte mi offrono assistenza indesiderata e non necessaria e finisce per sembrare un trattamento speciale che mette a disagio me (e tutti gli altri)”. Che sono esattamente dinamiche che succedono anche nel drama quando si diffonde la voce di l’avvocata Woo sia entrata nello studio per favoritismi e non perché eccellente negli studi.

La pensa così anche Stephanie Bethany, una creatrice autistica di contenuti che sente una particolare affinità con i manierismi e la storia di Young-woo: “L’avvocata Woo muove molto le dita e le mani come faccio anche io. Indossa le cuffie quando ha bisogno e non 24 ore su 24, 7 giorni su 7 come faccio io, inizia una relazione romantica con qualcuno che non è autistico come me, si impegna in ecolalia occasionale e colpisce la testa / le orecchie quando le cose diventano difficili da gestire per lei, minacciose e rumorose come faccio anche io.”

Però la natura, in definitiva, di supporto dei colleghi di Young-woo ha portato alcuni a criticare lo spettacolo per essere troppo fantastico e ottimista. È molto più probabile trovare qualcuno che cerca di farti licenziare come Kwon Min-woo, come ha confermato Danny Lynn Fountain, uno specialista delle risorse umane autistico. Il voler colore tutto troppo di rosa è uno dei primi problemi, infatti.

Doverosa premessa: la rappresentazione non è facile. Non è realistico aspettarsi che un personaggio o anche una serie rappresenti appieno l’intera portata di una disabilità e anche gli spettacoli che mirano a fare del bene possono non essere all’altezza. Ovviamente anche l’avvocato straordinario Woo rientra in questa definizione: migliori intenzioni ma risultato parziale.

Mentre i creatori dello spettacolo parlano di portare più attenzione all’autismo in Corea, è evidente che c’è un sottofondo abilista che alimenta lo spettacolo, a partire dal titolo. Il titolo, modificato per il pubblico occidentale, in coreano è 이상한 변호사 우영우, che, traducendolo con la massima precisione, suona come La Strana Avvocata Woo Young-woo. Parlando con parlanti coreani autistici del titolo, confermano che si tratta di una derivazione di “strano” che è usata spesso in modo disgreggiativo dell’autismo in Corea del Sud.
Perché sottolineare che è strana, con una parole spesso usata in modo dispregiativo, fin dal titolo? Perché vuole evidenziare quella differenza tra autistici e non autistici fin dal titolo. Purtroppo dove averlo evidenziato, non genera riflessioni su un possibile supporto o su come risolvere alcune problematiche oggettive.

Anche la scelta di rappresentare una persona autistica ‘geniale’ dice tanto sulla direzione del drama: la sindrome di Savant è un tipo raro e iperspecifico dello spettro autistico. Gli esperti stimano che le tendenze da Savant siano presenti nel 2-10% della popolazione autistica. Il modo in cui Young-woo è caratterizzato, come un genio (conosciuto come il prodigioso Savant), corrisponde a meno di 75 persone in tutto il mondo. E’ ovvio che il drama può partire da una particolarità, in fondo moltissime storie partono da casi limite, però è evidente che la scelta di una persona autistica geniale è fatta ad hoc per creare un personaggio diverso ma anche piacevole per i non-autistici, perché si sa che storie di successo e di gente geniale fa sempre tanti like. Infatti non è un caso che un altro drama coreano molto famoso con persona autistica è “Good Doctor”, in seguito venduto anche come serie TV americana, che racconta di un medico autistico sempre con tratti “geniali”.

“L’ampio uso di personaggi con caratteristiche di genialità e altri tropi autistici (ad esempio, interessi limitati, difficoltà a fare amicizia) in televisione è preoccupante per due ragioni”, ha scritto Sarah Audley nel suo studio del 2020 sulla rappresentazione autistica in televisione “L’esclusione dell’autentica rappresentazione autistica e la diffusione della disinformazione sull’autismo che può essere perpetuata dalla prevalenza degli stereotipi dell’autismo nell’industria dell’intrattenimento”.

È deprimente, perché le diverse realtà della disabilità sono storie intrinsecamente umane che meritano più di una rappresentazione stereotipata, piuttosto che semplicemente trasformarli in qualcosa di appetibile e fuorviante per gli spettatori non disabili. È, ancora una volta, affermare che gli umani siano definiti dal lavoro. Avendo le persone disabili spessissimo difficoltà a trovare un lavoro, in automatico per il mondo non hanno valore, a meno che non possano essere produttive e contribuire. Esattamente come Young-woo nello studio legale Hanbada: lei è utile e produttiva perché è colei che può risolvere problemi che altri non possono.

E’ innegabile che l’avvocata Woo fa comunque un buon lavoro sull’eliminazione di parte della vergogna e della stigmatizzazione dall’autismo attraverso la sua umanizzazione della protagonista, ma, allo stesso tempo, rafforza alcune idee sbagliate comuni sulla natura e sul trattamento dell’autismo. Il fatto che la stragrande maggioranza dei personaggi con autismo nei media sia descritta come dotata di un superpotere, o che l’autismo sia davvero una benedizione sotto mentite spoglie, è fuorviante e può confondere il pubblico su cosa sia veramente l’autismo.

L’effetto di questo effetto ‘colorazione rosa sul mondo’ si fa già sentire in Corea. I creatori di contenuti autistici stanno imitando i modelli vocali e i manierismi di Young-woo su TikTok e YouTube, esagerando molti i modi di fare per essere considerati carini o bizzarri. Lydia Netzer lo chiama “autismo carino”, la soppressione di comportamenti che potrebbero essere scoraggianti o invadenti per creare un’immagine il più vicino possibile alla neurotipicità al fine di “indurci a pensare che la tolleranza sia facile”.

Tom Purser, capo dell’orientamento, del volontariato e delle campagne presso la National Autistic Society, parla del potere che i media possono avere per l’autismo: “Molte persone imparano com’è la vita per le persone autistiche attraverso film e programmi TV. È importante che queste rappresentazioni dell’autismo siano realistiche in modo che le persone comprendano davvero le sfide che le persone autistiche devono affrontare, così come gli enormi contributi che le persone autistiche danno alla nostra società”.

La questione romanticismo, invece, è stata ben vista da molte persone autistiche: è stata apprezzata la scelta di inserire un personaggio autistico con un desiderio romantico ma, allo stesso tempo, mostrare questa storia d’amore come confusa e talvolta irrisolta, che spesso sono le sensazioni che persone autistiche provano nei confronti del romanticismo.

Altro punto criticato da insider, come l’avvocato autistico Haley Moss, è la facilità con cui Woo si presenta come autistica, ossia la mancanza del ‘mascheramento autistico’. Molto spesso persone autistiche, come meccanismo di autodifesa, tendono a cercare di sopprimersi e controllarsi tantissimo in pubblico, per cercare di rendersi indistinguibili tra colleghi. A volte può essere pericolo mostrarsi apertamente autistico in mezzo alle persone. “Lo smascheramento richiede tempo, fiducia e sicurezza che non sempre ci sono concessi. Fondamentalmente, alcuni di noi possono nascondersi in bella vista e apparire di tanto in tanto neurotipici. Questo può darci il privilegio dell’accettazione sociale e aiutare a evitare molestie e tassi elevati di aggressione, tra le altre cose. Per le persone di colore autistiche e neurodivergenti, questo può impedire loro di mettersi in pericolo. Tuttavia, (questo mascheramento) porta uno stress fortissimo, alla perdita di identità e ad altri problemi di salute mentale. Essere qualcuno che cambia in pubblico e sopprime i tratti neurodivergenti per tutta la vita per evitare i bulli a scuola, fare amicizia e apparire professionalmente e socialmente competente in determinate situazioni, è sicuramente un’esperienza difficile e molto diffusa che non è stata trasmessa in Straordinary Attorney Woo”.

Quindi, in generale, la rappresentazione dell’autismo è controversa, ma comunque positiva, alternando caratteristiche esagerate e quasi supereroistiche, o tendenzialmente troppo carine, ad accenni di problemi veri degli autistici.

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