Tutti i segreti dietro gli outfit nel k-pop!

A volte anche le cose più semplice nascondo un gran lavoro e preparazione e questo è un concetto che si applica alla perfezione con gli outfit nel mondo del K-pop. Quello che vediamo a volte solo per 3 minuti durante un live o per 10 minuti all’aeroporto, è frutto di un lavoro di stilisti ma anche delle note coordi-noona che rendono quei minuti perfetti evitando spalline che cadono o intimo in vista.

Gli stilisti hanno sempre canotte e pantaloncini per le idol, generalmente li hanno nei colori basic come nero, bianco e nude, ma in base agli outfit dello stage questi possono cambiare e avere altri colori e potarne molti. Tutti gli outfit, più questi capi di biancheria e le scarpe, tendono a occupare molto spazio, quindi le valigie degli stilisti sono sempre molto ingombranti ed è loro compito portarle lì dove servono agli idol. Ad esempio, a discapito del pensiero comune, è una rarità per le idol usare reggiseni sportivi: le coreografia non sono così movimentate per le ragazze e non c’è molta necessità del prodotto sportivo. Inoltre generalmente si preferisce un reggiseno che dia volume rispetto a quello sportivo che tende a comprimere il seno.

Quando le idol indossano maglie senza spalline? Ci sono reggiseni adatti e si usa del nastro adesivo o un fermaglio per fermare la manica ed evitare che si alzi durante la coreografia. E come fanno, invece, per evitare che gonne risultino troppo rivelatrici? Come molti già sanno, le idol utilizzano pantaloncini, spesso dello stesso colore delle gonne. Dato che adesso è consuetudine far fare i vestiti dagli stilisti, non comprarli quindi già confezionati, ormai i pantaloncini sono quasi sempre incorporati alle gonne.

Come già accennato, gli outfit possono essere comprati o cuciti appositamente. In entrambi i casi c’è comunque un lavoro per gli stilisti che, però, è molto diverso. Nel semplice acquisto, il capo va modificato e adattato al corpo dell’idol, ma dato che spesso un capo può essere usato da diversi membri e idol (anche di una stessa agenzia) nel corso del tempo, le modifiche sono generalmente transitorie e fatte con diversi spillini ad opera d’arte e nelle parti nascoste alla vista. Al giorno d’oggi, però, moltissimi scelgono di far cucire appositamente gli outfit per gli idol, e si creano abiti adatti a quel membro e al suo corpo. Avendo la possibilità di costruire da zero un vestito, si scelgono tessuti confortevoli per la danza e che contengano già, ad esempio, delle tasche per il bodypack del microfono e delle cuffie in-ear-monitor. Quando queste tasche non ci sono, si usa una fascia con le stesse tasche che generalmente si mettono sotto i vestiti.

Un gruppo noto per utilizzare e mixare abiti comprati sono le BLACKPINK, il loro stile normalmente prevede mischiare diversi marchi come Chanel, Alexander McQueen, Alexander Wang, Balenciaga, Saint Lauren, Versace, Dior, Gucci, Prada, Charles Jeffrey Loverboy, Alyx, Rosie Assoulin, Vetements, Vivetta, Unif, Ambush e Miu Miu. I vestiti vengono spesso modificati e adattati a loro, ma per mantenere l’immagine stilosa e potente che YG ha scelto per loro, le BLACKPINK raramente hanno utilizzato abiti cuciti per loro.

Diverso discorso per le Cosmic Girls/WJSN che per i comeback hanno spesso e volentieri proposto abiti cuciti appositamente per occasione nello stesso stile ma in 13 versioni diverse. Quando i gruppi hanno molti membri, i loro stilisti tendono generalmente a unificare i loro abiti in modo che tutti indossino praticamente la stessa cosa (o comunque con differenze minime). Già devono lavorare su tanti fisici e corpi diversi, quindi è difficile immaginare tanti abiti molto differenti che comporterebbe un lavoro immane per gli stilisti che dovrebbero creare minimo 5 outfit da esibizione per ogni membro. Se proviamo a immaginare 5 set per 7 membri, abbiamo 35 abiti diversi che gli stilisti devono curare soli: assicurarsi che tutto sia lavato, che tutto si adatti correttamente al corpo dell’idol, tutto vada alla persona giusta (senza sbagliare a far indossare il capo a un’altra persona) e non manchi qualche pezzo. Le Cosmic Girls, anche se sono in 13, spesso e volentieri per i loro comeback utilizzano abiti creati appositamente per loro ed è raro vederle con abiti pre-confezionati (anche è accaduto anche questo ovviamente).

Tra i laboratori artigianali più famosi c’è SHINE, una fabbrica su piccola scala che si occupa di diversi outfit per K-pop idol: hanno lavorato per BTS, Big Bang, Blackpink e molti altri. Con una squadra ristretta di cinque lavoratori, Shine realizza artigianalmente centinaia di abiti al mese per le celebrità del K-pop e i loro ballerini. “In media, probabilmente realizziamo oltre 50 set di vestiti a settimana”, ha detto Jung, sollevando un top corto rosa con volant realizzato per Jennie delle Blackpink. I vestiti K-pop su misura iniziarono nei primi anni ’90, con il debutto di Seo Taiji e Boys, Jung, che ha iniziato la sua carriera come sarto nel 1982, è stato al centro della moda K-pop sin dall’inizio. “Prima c’erano solo poche fabbriche di costumi K-pop. Ora, poiché ci sono decine di dozzine di gruppi con molti più membri, questi tipi di fabbriche si sono moltiplicati per numero” ha spiegato Jung. Il prezzo di un abito K-pop può variare da $400 a oltre $900, a seconda dei dettagli del design, Shine si occupa solo della produzione dell’abito in base al disegno e a tessuto inviato dall’agenzia e dallo stilista.

Prevedibilmente, quando si va a un evento, come varietà e show musicali, si indossano i propri capi e adesso questa cosa è diventata quasi un evento e gli idol si fanno fotografare con quanto scelto (da loro o dagli stilisti). Questo aumenta le possibilità di sponsor. Infatti, come spiega Way, ex-Crayon Pop, quasi tutti gli outfit da aeroporto, da sempre considerato momento ‘fashion’, sono donati da marchi che hanno avviato sponsorship con quel determinato idol e anche, ormai, andare a uno show musicale, essendo luogo di foto, sta diventando altra occasione per mostrare il proprio sponsor/marchio. Gli abiti dallo sponsor vanno successivamente restituiti.

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