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La bellezza di ‘Twenty Five Twenty One’ prova quanto le mie prime impressioni facciano schifo

‘Twenty Five Twenty One’ o ‘Venticinque e ventuno’ è quello che adesso dovete iniziare a vedere su Netflix. SUBITO!

Sono questi i 16 episodi di cui vi ciberete nelle prossime ore. E’ con questi disagiati che passerete il vostro prossimo futuro. E dopo aver riso come scemi, pianto come fontane, urlato come vrenzole, stretto il cuscino come teenager disperate, tornerete qui e mi ringrazierete di aver visto questa perla K-drama del 2022.

Io l’ho visto in ritardo perché pensavo fosse un mazzappazzone mega drammatico da scartavetramento delle ovaie.
Mi ero convinta che fosse di una pesantezza esagerata e per questo l’ho rimandato tantissime volte.
A mia discolpa, i poster fanno tutti un po’ tristezza eh.

Non so quale divinità abbia guidato il mio ditino al ‘play’, ma fin dalla prima puntata mi sono resa conto che mi sbagliavo di grosso.
Ho riso da morire.
Mi sono divertita tantissimo.
Poi mi sono commossa.
E mi sono incazzata.
Quindi ho pianto di nuovo.
Ma comunque ho riso ancora provando felicità e nostalgia.

Questo drama, che di amoroso ha lo sfondo, è di fatto una storia di crescita: è la strada di ragazzini che diventando grandi, con le difficoltà che, insieme a loro, si fanno sempre più enormi, e la vita che li colpisce come camion ad alta velocità. Ed è bello, ed è vero, ed è triste, ed è divertente.
E’ la vita, in pratica.

Di cosa parla questo drama?
Na Hee-Do (Kim Tae Ri) è un membro della sua squadra di scherma del liceo. A causa della crisi finanziaria sudcoreana, la squadra di scherma del suo liceo viene sciolta e quindi cerca con tutte le sue forze di farsi accettare dalla squadra del liceo della sua eroina, Yu Rim (Bona).

La crisi finanziaria sudcoreana fa anche fallire l’attività del padre di Back Yi-Jin (Nam Joo Hyuk). Questo porta a un cambiamento di vita per ui, dal vivere la vita di una persona ricca a una persona poverissima inseguito dai debitori. Mentre studia, fa lavori part-time come consegna giornali ed è così che la sua vita si scontra e fonde con quella di Hee-Do.

Piccole cose bellissime:
La serie è un tuffo nostalgico nei ricordi della giovinezza e nel valore dei sogni, un dolce drama che fa tifare per i suoi protagonisti e non vedere l’ora di leggere il resto del diario di Hee-do per capire cosa sia successo.

‘Twenty Five Twenty One’ si destreggia tra sport, carriera, amicizia, famiglia e la bellezza del primo amore, è formato da alti, da bassi, da cose strane e belle che formano un mosaico di ricordi diversi. Di fatto il drama è una riflessione complessiva su come la vita sia fatta di brevi istanti che lentamente scorrono via. Non c’è dispiacere in questa presa di coscenza, ma positività nel rendersi conto che la vita è una, gli istanti sono unici, nulla dura per sempre, quindi devi essere grato e godere di tutto quello che hai.

Cosa affronta il drama?
Con temi forti intorno alla giovinezza, al perdono, all’innocenza e alla dura realtà della vita, Twenty Five Twenty One ha un certo peso emotivo. Un peso che evolve con il crescere dei personaggi, come se fosse un percorso che protagonisti e spettatori fanno insieme.

All’inizio dello spettacolo, stiamo affrontando gli esami scolastici e i problemi di formazione, e alla fine si intreccia la tragedia della vita reale dell’11 settembre nella storia, mentre il disturbo da stress post-traumatico, la salute mentale e la depressione portano la storia in una direzione molto diversa. I problemi diventano le difficoltà comunicative, i maltrattamenti sul posto di lavoro, quanto sei disposto a sacrificare per raggiungere i tuoi obiettivi, la morte.

Questo viaggio è graduale ed è così sottile che ti coinvolge e ti distrugge dentro. Perché i protagonisti sono cresciuti davanti a te in questi 16 episodi, li adori e soffri con loro come un cane.

Si parla molto di amicizia, di sacrificio e della crudele realtà della vita che colpisce come una mazza in faccia, soprattutto quando abbandoni l’adolescenza e ti ritrovi nel brutale mondo degli adulti.

‘Twenty Five Twenty One’ è una solida storia di formazione, ma non dimentica mai di essere anche divertente e spensierata per la maggior parte del tempo e questo, per me, è un punto di forza incredibile. Per ogni momento strappalacrime, c’è un altro segmento di risate fragorose o una battuta sciocca che scalda il cuore.

Davvero molto interessante:
Ciò che mi ha incuriosito all’inizio è il modo in cui il drama ha collegato due linee temporali (1998 e 2021) attraverso un conflitto comune ad entrambi i periodi: la crisi del FMI (una terribile crisi economica che interessò alcuni paese del Sud Est asiatico tra il 1997 e il 1998) e la pandemia di COVID-19. Lo spettacolo coglie perfettamente i parallelismi tra i due e porta gli spettatori di generazioni diverse a una connessione realistica.

Parlando sempre di parallelismi, è bellissimo notare come il drama mostri due diverse relazioni tra madre e figlia: tra Hee Do e sua madre e Hee Do con sua figlia Min Chae. Hee Do ha un rapporto molto conflittuale con sua madre, dovuto soprattutto a una mancanza di comunicazione tra le due dopo un periodo di profondo dolore e stress che ha caratterizzato la loro vita. Anche la relazione tra Hee Do e sua madre non è rosea, con la figlia che sembra vivere male la popolarità ma anche l’immagine perfetta e lontana che si è creata della donna. Però Hee Do, come mamma, riconosce i difetti di sua madre (che l’hanno fatta soffrire in passato) e si sforza di non lasciare che sua figlia sperimenti gli stessi problemi, essendo molto più presente anche quando non benvoluta. È reale ed è un bel ritratto di famiglia.

Punti di forza:
Gli attori sono stati tutti incredibili, Kim Tae-Ri crea una Hee-Do stupenda, impossibile da non amare, Nam Joo Hyuk in una forma incredibile (mi aveva convinto già in The School Nurse Files, ma qui supera se stesso) e la loro chimica insieme è WOW; Bona (nata idol) è pure credibile come attrice e schemitrice e con Choi Hyun-Wook (Ji-Woong) sono un cuoricino.

Menzione d’onore voglio farla al personaggio di Ji Seung Wan, studentessa affidabile che non chiude mai un occhio davanti alle ingiustizie. Il percorso del suo personaggio è qualcosa di incredibile ed esplode nella puntata in cui diventa, di fatto, la protagonista.

Infatti un punto di forza sono i personaggi singoli e il loro essere un team stupendo: ‘Twenty Five Twenty One’ ha fatto un ottimo lavoro ritraendo individui diversi e come si incastrano perfettamente, come pezzi di un intero puzzle. La chimica degli attori come gruppo è incredibile.

Comunque, quante volte ho detto che un drama era bello nei primi episodi e poi dalla metà diventare pesante? Qui la differenza tra la prima e la seconda parte la percepisci, il tutto diventa meno spensierato, ma i momenti di distensione e di ilarità ci sono comunque.

Eppure il primo episodio preferito è il penultimo, il quindicesimo, e lo capirete vivendolo. E’ un episodio pieno di pathos e ansia, basato su un conflitto percepito tra due persone che si sentivano e sentono vicinissime ma che, a causa della vita, sono poste una contro l’altra. L’episodio crea la situazione, mostra le ansie, le paure, le emozioni in modo sublime e ti trasporta dentro del tutto. Piangere e ride è il minimo che farete.

Punti di debolezza:
Se devo trovare un difetto forse è proprio l’ultimo episodio che in modo leggermente frettoloso deve porre un punto a tutte le linee narrative, riuscendoci bene in alcuni casi, malino in altri.

Il finale è un po’ maldestro e forzato, non brutto, ma arronzato e non all’altezza degli episodi precedenti, ecco.

Non capisco chi ha criticato le scelte del finale su quel determinato personaggio, perché io le ho trovate totalmente giuste. Magari scrivetemelo nei commenti e ne discutiamo lì.

Conclusione:
Questa è una delle rare occasioni in cui voglio consigliare questo drama a chiunque, amanti del genere e non, perché è così bello che deve essere un crimine punito dalla legge non guardarlo. ‘Twenty Five Twenty One’ è un eccellente K-drama e uno dei migliori prodotti coreani degli ultimi anni.

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